24 persone al minuto fuggono da guerre
ROMA – Nel 2015 e nel primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate molte situazioni di guerra: 35 i conflitti in atto e 17 le situazioni di crisi. “Una realtà che provoca la fuga di un numero tanto maggiore di persone, quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani”. E’ l’analisi del terzo Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia, voluta da Fondazione Migrantes, Anci, Caritas Italiana, Cittalia e Servizio Centrale dello Sprar, in collaborazione con Unhcr, presentato oggi.
Il rapporto fa il punto sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo e su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa: nel 2015 nel mondo sono state costrette a fuggire dalle loro case circa 34 mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto. Fuggono dalle guerre ma anche da disuguaglianze economiche e nell’accesso al cibo e all’acqua, dal land grabbing (la sottrazione di terreni produttivi nei paesi più poveri) e dall’instabilità creata dagli attentati terroristici, sottolineano gli osservatori.
Sono 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo. La Turchia si conferma il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati con 2,5 milioni di persone accolte, rispetto agli 1,6 milioni dello scorso anno; la Siria è il primo paese di origine con 4,9 milioni di rifugiati.
Alla fine di ottobre 2016 si contano 4.899 persone che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa, di queste 3.654 nel Mar Mediterraneo.
In Europa, nel 2015, sono state presentate 1.393.350 domande di protezione internazionale: un valore più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. La Germania, con 476.620 domande presentate (pari al 36% delle istanze in UE) si conferma il primo paese per richieste di protezione internazionale, seguita da Ungheria, Svezia, Austria e Italia. Questi primi cinque paesi raccolgono il 74,8% delle domande presentate nell’Unione Europea.
Alla fine di ottobre 2016 sono arrivate in Italia 159.432 persone (+13% rispetto all’anno precedente), fra cui 19.429 minori non accompagnati (12,1%); alla stessa data in Italia 171.938 persone accolte in diverse strutture di accoglienza (Cara, Cda, Cpsa, Cas, Sprar).
Il rapporto dedica un focus alla salute mentale dei migranti, segnalando un aumentano le richieste di ricoveri e cure psichiatriche. Mancano ancora ricerche empiriche e dati completi, ma gli operatori del settore lo segnalano da tempo, evidenziando come tra gli assistiti cresca il numero di chi ha un basso livello di istruzione, spesso analfabeti, e con storie non solo di psicotraumatologia e talora di emarginazione sociale precedente la migrazione. (Agenzia Redattore Sociale)