25 maggio: l’importanza di celebrare la Giornata Internazionale degli Eroi della lotta contro i totalitarismi
La delegazione toscana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia ricorda e celebra Il 25 maggio come una data fondamentale. Infatti, il 25 maggio di ogni anno, i deputati del Parlamento Europeo hanno proposto l’istituzione della Giornata internazionale degli eroi della lotta contro i totalitarismi. La data scelta, il 25 maggio appunto, è l’anniversario dell’esecuzione dell’eroe di Auschwitz Witold Pilecki.
Witold Pilecki (Olonec 13 maggio 1901, Varsavia 25 maggio 1948) è stato un militare polacco, nel corso della Seconda Guerra Mondiale è stato uno degli organizzatori della resistenza ad Auschwitz. Fu condannato a morte e trucidato per ordine dei gerarchi comunisti polacchi, istigati dai sovietici. La «Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa» chiede a tutti gli Stati membri di celebrare ogni 25 maggio la memoria di Pilecki, eroe che si era opposto ad ogni forma di totalitarismo.
Nel settembre 1940 con il permesso dei suoi superiori, Pilecki si fece arrestare dalla Gestapo e fu internato nel campo di concentramento di Auschwitz per organizzarvi una rete di resistenza e inviare un rapporto sulla situazione nel campo. Un anno dopo Pilecki riuscì a far filtrare il suo rapporto all’esterno. Il 18 marzo 1941 giunse sui tavoli dell’Ufficio VI dello Stato maggiore dell’esercito polacco in esilio, che lo girò immediatamente ai britannici. Essi però giudicarono il documento “esagerato”.
Pilecki rimase ad Auschwitz quasi mille giorni. Nella notte tra il 26 e il 27 aprile 1943 riuscì avventurosamente a evadere. In autunno trasmise a Londra un dettagliato rapporto su tutto quello che aveva visto. Parlò del lavoro forzato, del vitto insufficiente, delle sadiche punizioni e della persecuzione degli ebrei. Ma anche questa volta il governo britannico non si mosse. Nel 1944 Pilecki partecipò alla Rivolta di Varsavia. Alla fine della guerra raggiunse in Italia il generale Anders che comandava il corpo polacco protagonista della liberazione nella penisola insieme alle armate britannica e statunitense.
Poiché la Polonia era sottoposta a un violento processo di sovietizzazione, Pilecki si offrì volontario per tornare in patria ed evitare lo smantellamento della resistenza che, nata antinazista, era adesso diventata anticomunista. Fu arrestato e dopo un processo farsa giustiziato con un colpo alla nuca in una cella della prigione di Varsavia il 25 maggio 1948; il suo corpo fu sepolto in un luogo segreto, sconosciuto anche alla famiglia.
Pilecki incarna quindi al meglio lo spirito dell’eroe che si è battuto contro tutti i totalitarismi, nazisti e comunisti. Il simbolo che rappresenta al meglio lo spirito emerso nella risoluzione del Parlamento europeo del 2009 sulla coscienza europea e il totalitarismo. Da quella risoluzione, fondamentale, hanno quindi preso vita due celebrazioni che avvengono in due date diverse.
La prima è la Giornata europea della memoria per le vittime dello stalinismo e del nazismo o “Giornata europea di commemorazione delle vittime di tutti i regimi totalitari e autoritari”, nota anche come Giornata del nastro nero in alcuni paesi, che si celebra il 23 agosto di ogni anno (Il 23 agosto è stato scelto per coincidere con la data della firma del patto Molotov – Ribbentropp, il patto di non aggressione tra due delle peggiori forme di totalitarismo nella storia dell’umanità, la Germania nazista e l’U.R.S.S. stalinista).
La seconda data, appunto, si celebra il 25 maggio. Ne abbiamo già spiegata la motivazione della scelta, certificata da una seduta dell’Europarlamento del 19 settembre 2019, chiusasi con una risoluzione adottata con 535 voci a favore, 66 contrarie e 52 astensioni.
È fondamentale quindi che ogni cittadino europeo tenga bene a mente il significato e il simbolo di queste due date, le celebri e le ricordi degnamente. Anche in Italia, molte associazioni, come la nostra, hanno a più riprese lottato per far conoscere i tanti crimini perpetrati anche dal totalitarismo comunista, oltre che da quello nazista, anche nei confronti di italiani nostri concittadini, perseguitati solo perché italiani, indipendentemente dal colore politico. Ricordare, celebrare, tramandare il ricordo, alle più giovani generazioni, deve essere un impegno di tutti. (Comunicato Stampa)