A Civico Trame “Per una fetta di mela secca”, il romanzo di Begoña Feijoó Fariña
Dopo l’iniziativa “La Svizzera, terra vicina e lontana” realizzata nell’ambito di Vibo Capitale Italiana del Libro 2021 che ha visto protagonista una delegazione di undici autori e autrici italofoni svizzeri iscritti all’ASSI (Associazione svizzera degli scrittori di lingua italiana), domani, 28 aprile 2022, alle ore 18.30 il Civico Trame ospiterà la presentazione del romanzo di Begoña Feijoó Fariña, tra le autrici coinvolte nel progetto, “Per una fetta di mela secca” Gabriele Cappelli Editore, un evento a cura di Mammut Teatro. A dialogare con l’autrice Armando Canzonieri e Valeria Bonacci.
Tra gli anni 40 e gli 80, in Svizzera, centinaia di bambini e ragazzi “difficili” – o solo poveri – furono strappati alle famiglie e mandati in istituto o a lavorare in aziende agricole, per una rieducazione che era spesso abuso e sfruttamento. Il romanzo racconta la storia di una di loro, Lidia Scettrini. Un nome e una storia di fantasia utilizzati per raccontare quella che è stata la storia di molti.
Il libro Per una fetta di mela secca
In seguito al divorzio dei genitori, Lidia resta a vivere con sua madre a Cavaione (un piccolo borgo della Svizzera orientale). Stanca delle prese in giro da parte di alcuni dei suoi compagni un giorno ruba la merenda a Piero. Accusata dai genitori di lui e a causa della povertà in cui lei e la madre vivono, viene mandata in istituto, dove subirà maltrattamenti da parte di alcune delle suore che lo gestiscono e sarà poi data in affidamento a un contadino.
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Nel 2018 e in seguito all’istituzione del fondo di solidarietà istituito dalla Confederazione e dai Cantoni a sostegno di ex vittime delle cosiddette “misure coercitive a scopo assistenziale”, Lidia si troverà a dover compilare il modulo di richiesta, rievocando tutto ciò che le è stato rubato e scoprendo in sé la forza di vivere il presente.
L’autrice Begoña Feijoó Fariña
Nata a Vilanova De Arousa (Galicia, Spagna) il 7 marzo 1977, a 12 anni si trasferisce in Svizzera, dove tuttora vive. Dopo la laurea in Biologia, lavora per alcuni anni in ambito entomologico. Nel 2015 abbandona definitivamente la professione di Biologa, lascia il Ticino e si trasferisce in Valposchiavo. Da allora si dedica quasi esclusivamente a teatro e scrittura. È cofondatrice della compagnia teatrale inauDita, per cui si occupa prevalentemente di drammaturgia e regia. Ha all’attivo due romanzi: Abigail Dupont (Demian edizioni, Teramo, 2016) e Maraya (AUGH!, Viterbo, 2017). Suoi racconti sono stati pubblicati su Almanacco del Grigioni Italiano (Almanacco del Grigioni Italiano 2018, pp. 128-130) e Carie Letterarie (Speciale bianco e nero, ottobre 2019, pp. 42-46). Nel 2018 ha vinto la borsa letteraria di Pro Helvetia e il Concorso Grandi Progetti del Cantone dei Grigioni, entrambi riconoscimenti per il progetto di questo romanzo. Sempre per questo progetto è stata ospite della Residenza Franz Edelmaier per la letteratura e i diritti dell’uomo (Merano, Italia). È presidente della sezione Valposchiavo della Pro Grigioni Italiano e direttrice artistica della stagione teatrale I MONOLOGANTI di Brusio (Grigioni).