A Le Iene il caso Elisabetta Franchi: le dicharazioni del ministro Bonetti
Domani, mercoledì 11 maggio, in prima serata su Italia 1, nuovo appuntamento con “Le Iene”, lo show condotto da Belén Rodriguez e Teo Mammucari. Con loro sul palco anche i due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi. Tra gli ospiti della puntata, la calciatrice e dirigente sportiva Sara Gama, il rapper Dutch Nazari e l’attrice e conduttrice tv Bianca Guaccero. Nel corso della serata numerosi servizi dedicati alla stretta attualità, scherzi e interviste, realizzati, come sempre, dagli inviati del programma.
Nel servizio di Alice Martinelli sulla polemica sorta a seguito delle parole di Elisabetta Franchi, di cui, in questi giorni, si sta molto discutendo, le dichiarazioni di Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla cultura, ed Elena Bonetti, ministro per le Pari Opportunità, che, finora non si erano ancora espresse sul caso. La Borgonzoni e la Bonetti hanno assistito dalla platea al convegno di qualche giorno fa in cui l’imprenditrice emiliana si esprimeva su lavoro, donne e maternità ma, nessuna delle due – a differenza di come molti, probabilmente, si sarebbero aspettati – è intervenuta in alcun modo. Filmata mentre diceva la sua, rispondendo alle domande di una giornalista, la stilista aveva dichiarato: “Assumere quarantenni è il solo modo per evitare, in sostanza, danni economici…Io oggi le donne le ho messe perché sono ‘anta’: comunque ancora ragazze ma cresciute. Se dovevano sposarsi si son già sposate, se dovevano far figli li hanno già fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello. Io le prendo che hanno fatto tutti e quattro i giri di boa. Quindi sono lì belle tranquille con me al mio fianco e lavorano h24”. Nel servizio anche un’intervista a Nicoletta Spagnoli, imprenditrice e amministratore delegato di Luisa Spagnoli Spa, che racconta all’inviata, come già un secolo fa, negli anni 20 del 900, l’azienda fondata da sua zia cominciava a introdurre metodi di inclusione lavorativa per le donne, a difendere i diritti delle operaie che vi lavorarono per le quali l’allora dirigente promosse scuole, asili nido, corsi di alfabetizzazione, il diritto all’allattamento e il congedo retribuito di maternità.
Nelle ultime settimane impazza il dibattito su talk, informazione e guerra, un tema su cui è intervenuta anche la politica. Con l’intento di stilare una classifica, e provare a rispondere alla domanda del “chi sono i commentatori più presenti nei talk, che hanno parlato di guerra? E che posizione hanno sul conflitto?”, Gaetano Pecoraro ha esaminato tutte le trasmissioni di informazione presenti nei palinsesti di fascia preserale e di prima serata. L’analisi è stata fatta su 13 programmi tv di cui 5 in onda su La 7, 4 targati Rai, 4 Mediaset, per un totale di 438 ore in cui sono alternati 181 ospiti. Incrociando i dati, due sono le graduatorie emerse: una quantitativa, in cui l’unico parametro era il numero delle ospitate del soggetto in questione, e una qualitativa, in cui il numero delle presenze era messo in relazione con l’ascolto medio (in termini di share) del programma in cui l’ospite era invitato. Se, ad esempio, un programma avesse una media di 2 milioni di spettatori, il soggetto ospitato assumerebbe un valore pari a 2.0; se invece dovesse intervenire in una puntata che ha una media di 7cento mila spettatori, assumerà invece un valore pari a 0,7. A commentare la classifica insieme a Pecoraro, per i programmi di La7 il giornalista Enrico Mentana, per i talk targati Mediaset, il giornalista Paolo Del Debbio. Per i programmi Rai, tra tutti i giornalisti contattati dall’inviato, nessuno ha voluto rilasciare un’intervista sul tema.
Sulla questione di come risolvere l’annoso problema dei rifiuti a Roma il primo cittadino Roberto Gualtieri ha ricevuto poteri speciali dal Governo e ha annunciato quella che, secondo lui, potrebbe essere la migliore soluzione possibile: un termovalorizzatore a controllo pubblico. Tra le dichiarazioni nel servizio di Filippo Roma quelle dell’europarlamentare Carlo Calenda e del sindaco della Capitale Roberto Gualtieri.