Aeroporto, vice sindaco di Isola chiede incontro: “Sacal chiarisca intenzioni sullo scalo”
Pubblichiamo di seguito l’intervento del vice sindaco di Isola di Capo Rizzuto (KR) sulla vicenda dell’aeroporto di Crotone, chiuso ormai da quasi un anno.
È una tematica estremamente attuale quella dell’aeroporto. Nei mesi appena trascorsi, nella confusione generale è partita la corsa a chi la “dice più grossa” o a chi la “annuncia meglio”.
In molti si sono fatti promotori e paladini di un progetto di riapertura dello scalo, manovre di acquisizioni, scalate societarie e progetti solitari, ma che ad oggi non hanno prodotto alcun risultato, di fatto l’aeroporto è ancora chiuso. Noi abbiamo preferito vigilare in silenzio e consentire al nuovo assetto societario di lavorare in tranquillità.
Oggi, non possiamo più continuare a tacere, soprattutto dopo quanto si è affermato nel consiglio comunale Lametino. Siamo basiti nel leggere le affermazioni del consigliere Guadagnuolo. Sorge il dubbio che non si sia adeguatamente documentato sull’attività del S.Anna, ed allora è il caso di ricordare che, dal 2009 e fino al 2016 il S.Anna con appena 3 voli ha registrato, una crescita pari al 400%, sono i numeri a parlare, da 80.000 a 300.000 passeggeri annui, quindi con una oculata strategia , si può ben immaginare cosa potrebbe raggiungere il S.Anna in termini di attività volitiva, ma forse è proprio questo il problema.
Le dichiarazioni del consigliere che riprendono quelle del socio Caruso, aumentano dubbi e perplessità sui motivi che hanno spinto SACAL a partecipare al bando. Il consigliere Guadagnuolo In qualità di rappresentante del CDA,ci dovrebbe spiegare quali sono le reali intenzioni della società. SACAL dovrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che l’acquisizione del S.Anna non sia finalizzata a favore solo la sua chiusura . Nelle sue dichiarazioni si trova risposta anche nel non rispetto dei tempi per la riapertura, ricordiamo che da marzo, data in cui SACAL si è aggiudicata in modo provvisorio lo scalo, ha firmato la convenzione solo il 4 settembre a stagione conclusa( chi ne ha tratto vantaggio ? )
Un breve inciso mi è d’obbligo anche per fare un po’ di chiarezza. Lo scorso inverno abbiamo assistito ad un pressing sia di esponenti nazionali che regionali, che chiedevano a SAGAS di ritirare il ricorso (fermo restando che il ricorso in essere non pregiudicava e non pregiudica in nessun modo la riapertura dello scalo), preannunciandone l’immediata apertura prevista per lo scorso Aprile. Ad oggi qual è il risultato? Un aeroporto chiuso!
Cosa dovremmo pensare noi cittadini del crotonese? forse che non vi sia nessun riguardo per questa popolazione? qualcuno prima di spendersi così tanto avrebbe dovuto vigilare.
Ed ancora…. perché non si è utilizzata la stessa tempistica per i due scali di cui SACAL è diventata aggiudicataria? perché su quello di Reggio si è intervenuti e sul S.Anna no? Forse si tratta di semplice reverenza politica?
Al netto dell’analisi di cui sopra, è più che mai necessario che SACAL faccia chiarezza sulle reali intenzioni che ha sullo scalo del S.Anna. Adesso si passi dalle parole ai fatti!. Se vi è la volontà di riaprire l’aeroporto è estremamente importante che in questa fase Sacal ascolti le istanze specifiche di territori, per poi farne sintesi. Pur nel rispetto reciproco dei ruoli non vorremmo trovarci di fronte a decisioni assunte altrove e scollegate dalle reali esigenze del territorio.
Evitare il confronto con le amministrazioni sarebbe un grave errore che reitererebbe la negativa abitudine di calare dall’alto le decisioni piuttosto che concertare insieme le proposte. Non è più il momento di affrontare i problemi in questo modo e le varie manifestazione a Crotone, hanno dimostrato che rispetto al passato tutti i soggetti pubblici devono tenere conto, dell’attenzione che i cittadini rivolgono alle questioni. Oggi più che mai ai cittadini calabresi dobbiamo dare la certezza di poter essere ascoltati e la possibilità di recepire le loro istanze. Da queste basi e non da altre può ripartire veramente il rilancio dello scalo e del territorio.
Per concludere, premesso che la bontà di avere una società unica che gestisce gli scali, è una cosa di cui credo io per prima, tenendo anche presente altri esempi in tal senso, vorrei porre all’attenzione dei politici locali e, nazionali, di SAGAS e SACAL che alla data del 5 dicembre mancano poco più 60 giorni. Non conosciamo l’esito della sentenza del Consiglio di Stato, ma conosciamo quella del TAR Calabria che ha dichiarato nullo il bando. Nelle more, di non dover rincorrere problemi o strategie dell’ultimo minuto o imposizioni calate dall’alto, pensiamo sia il caso di convocare un incontro nelle sedi opportune ed iniziare a programmare in modo più condiviso il prossimo futuro, tenendo conto delle esigenze specifiche di tutto il territorio calabrese e non solo di una parte.