Afghanistan: in 6 mesi 5166 vittime civili, un terzo sono bambini
ROMA – “I dati contenuti nel rapporto della Missione delle Nazioni Unite in Afghanistan sono davvero scioccanti e rappresentano una significativa marcia indietro nei progressi raggiunti per i bambini afgani”. E’ quanto ha dichiarato Ana Locsin, direttore di Save the Children Afghanistan. Che aggiunge: “Save the Children condanna duramente tutti gli attacchi sui bambini ed esorta tutte le parti in Afghanistan a fare della protezione dei civili, in particolare dei bambini, una priorità”.
Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, circa 400 bambini sono stati uccisi e almeno 1.121 hanno subito mutilazioni in Afghanistan tra gennaio e giugno del 2016, il semestre in cui si è registrato il maggior numero di vittime civili nel Paese dal 2009. Quasi un terzo di tutti i morti e feriti tra i civili sono bambini e il numero totale dei bambini vittime delle violenze è aumentato del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le vittime civili in Afghanistan, tra gennaio e giugno 2016, sono state 5.166, un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Più di 155 mila afgani hanno dovuto abbandonare le proprie case nei primi sei mesi dell’anno, il 10% in più rispetto al 2015.
“Oltre all’evidente rischio per la loro vita, essere testimoni di attacchi ai civili può causare un forte trauma ai bambini, spesso con problemi psicosociali che possono incidere sul loro sviluppo a lungo termine. Molti bambini assistono alla morte o al ferimento dei loro familiari, episodi sconvolgenti che possono avere enormi ripercussioni sulle loro vite, soprattutto se il capofamiglia non può più lavorare o prendersi cura di loro – prosegue Locsin -. I bambini sono sempre vittime innocenti: non prendono parte al conflitto e devono essere protetti da ogni pericolo”. (Agenzia Redattore Sociale)