Aids, ecco il piano del Ministero
Solo poco meno di un quarto delle persone a cui nel 2015 era stato diagnosticato l’Aids aveva eseguito una cura antivirale prima della diagnosi. Nell’ultimo decennio è infatti nettamente aumentata la proporzione delle persone affette da Aids che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di Aids. Si e’ passati dal 20,5% del 2006 al 74,5% del 2015. Per questo il ministero della Salute ha elaborato un piano di prevenzione e sensibilizzazione, presentato oggi nella sede del dicastero a Roma dal ministro, Betarice Lorenzin in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids. Un piano che il 13 dicembre verrà discusso in Consiglio superiore della Sanità per poi passare in conferenza Stato – Regioni per l’approvazione.
Questi gli obiettivi: delineare e realizzare progetti e modelli per ridurre il numero di nuove infezioni; facilitare l’accesso al test; garantire a tutti l’accesso alle cure; favorire il mantenimento in cura dei pazienti diagnosticati e in trattamento; migliorare lo stato di salute e benessere delle persone affette dalla malattia e tutelarne i diritti sociali e lavorativi; coordinare i piani di intervento sul territorio nazionale; promuovere la lotta allo ‘stigma’.
E ancora, il piano prevede: il raggiungimento e mantenimento in cura il 90% delle persone sieropositive e positive esistenti sul territorio nazionale; l’attivazione di un percorso diagnostico definito in almeno l’80% dei Centri clinici deputati all’assistenza selle persone colpite dal virus; la riduzione a meno del 5% in un anno della perdita di contatto da parte dei Centri clinici con i pazienti seguiti dai centri; la riduzione del 50% dei casi di diagnosi tardiva di infezione e l’allineamento con l’action plan dell’Oms/Eu. Un intervento necessario, secondo Lorenzin, dal momento che “l’Aids è ancora tra noi”. Per questo “è necessario mantenere alta l’attenzione verso questo tema, con un occhio particolare al mondo giovanile”.
“Centrale- ha concluso il ministro- sara’ il lavoro di sensibilizzazione sia sulla prevenzione alla contrazione del virus, sia sul controllo e sull’impoteanza dei test”. Per quanto riguarda le persone affette dal virus, “è impietante che sappiano chd non verranno lasciate sole nel loro percorso di cure e di vita”. Da oggi e per i prossimi giorni la facciata del ministero sarà illuminata da un enorme display con la scritta ‘Stop Aids’ e i recapiti (numero verde e link) a cui rivolgersi per informazioni su cure, prevenzione e accesso al test. (DIRE)