“Alla bici il Nobel per la Pace”

bike the nobel

MILANO – E’ il mezzo di trasporto più democratico a disposizione dell’umanità, non causa guerre, non inquina, fa bene al corpo e alla mente.​ Per questo la trasmissione Caterpillar di Rai Radio2 lancia una candidatura molto speciale per il premio Nobel per la Pace: quella della bicicletta.

La trasmissione radiofonica condotta da Massimo Cirri e Sara Zambotti, in onda dal lunedì al venerdì alle 17.30, ha infatti deciso di proporre come prossimo candidato al premio per la Pace proprio il mezzo a due ruote più usato del mondo lanciando Bike The Nobel.

L’iniziativa ha già suscitato grande interesse ed, ad oggi, è sostenuta da oltre 2.300 tra persone, associazioni, aziende, negozi che hanno “firmato” il modulo per sostenere la candidatura della bicicletta al premio Nobel per la Pace.

Paola Giannotti
Paola Giannotti

Ma c’è anche chi non si è limitato semplicemente a firmare. Paola Giannotti, che nel 2014 ha compiuto il giro del mondo in bicicletta –  prima donna italiana e seconda al mondo ad attraversare quattro continenti e venticinque paesi in 144 giorni – ha deciso di sostenere la candidatura pedalando. Questa mattina, infatti, in sella al sua bici è partita dagli studi Rai di Corso Sempione a Milano verso Oslo pronta a percorrere circa duemila chilometri in due settimane. Tredici le tappe previste dall’itinerario, che saranno raccontate nel corso della trasmissione e rese disponibili anche online.

Alla presentazione, in conferenza stampa, di Bike The Nobel, era presente anche il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci che ha annunciato di essersi fatto promotore, in linea col progetto di Caterpillar, della candidatura della squadra femminile della Federazione ciclisti dell’Afghanistan per il Nobel per la pace con una raccolta firme che invierà entro il 1° febbraio al Comitato per il Nobel. La proposta ha già trovato l’adesione dei parlamentari Paolo Gandolfi, Mirko Busto, Giuseppina Castiello, Diego De Lorenzis, Vincenzo Garofalo, Gabriella Giammanco, Lia Quartapelle, Serena Pellegrino, Valentina Vezzali.

Le donne che inforcano una bicicletta in Afghanistan, comprese quelle della Federazione ciclisti – ha detto Realacci –  stanno di fatto avviando una battaglia ‘dolce’ per la libertà, i diritti e per la pace in un paese ancora dilaniato dalla guerra e dal terrorismo- dice Realacci- citando un antico proverbio afghano: ‘se stai seduto, altri saranno seduti. Se stai in piedi, altri saranno in piedi’”.

Redazione

 

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