Arriva dalla Nigeria ‘Smart bra’, il reggiseno che scopre il cancro al seno
Una volta indossato, è in grado di eseguire lo screening mammario comodamente a casa, e di trasmettere i risultati entro 30 minuti
Bolarinwa Kemisola ha scoperto la passione per le nuove tecnologie quando arrivò seconda a un concorso scolastico, e ora la fondatrice di Nextwear Technology è pronta a lanciare sul mercato il primo prototipo di “reggiseno intelligente”, che promette di individuare il cancro al seno di chi lo indossa.
“Smart bra” è un vero e proprio reggiseno indossabile di tessuto, dotato di sensori e batterie ricaricabili. Una volta indossato, è in grado di eseguire lo screening mammario comodamente a casa, e di trasmettere i risultati entro 30 minuti alla paziente tramite un’applicazione scaricabile sullo smartphone e al proprio medico. I primi prototipi del progetto, finanziato dal governo nigeriano e dalla banca Standard Chartered, saranno sperimentati nei prossimi mesi, prima di un lancio massiccio sul mercato. Dispositivi simili sono in fase di sperimentazione anche in Austria e in Messico.
CANCRO AL SENO, IN NIGERIA COLPITE 28MILA DONNE NEL 2020
Al Guardian l’ingegnera robotica ha raccontato di aver fondato Nextwear Technology nel 2019, insieme a un gruppo di esperti del settore, proprio nell’anno in cui sua zia morì di tumore al seno, una malattia che in Nigeria solo nel 2020 ha colpito 28mila donne, di cui oltre la metà ha perso la vita. “In quei mesi avevo scoperto i dispositivi tecnologici indossabili e il mio obiettivo da subito è stato quello di sviluppare un indumento in grado di rilevare il cancro al seno nella sua fase iniziale”. Un medico, ricorda la scienziata, subito dopo la morte della zia le spiegò infatti che la donna avrebbe potuto salvarsi “se solo il cancro fosse stato diagnosticato prima”. L’obiettivo di Kemisola però è anche quello di “permettere alle donne di poter usare questo strumento gratuitamente”.
In Nigeria infatti, non solo si contano solo 90 oncologi ogni 100mila pazienti oncologici – in un paese che conta oltre 220 milioni di persone – ma i costi delle chemioterapie e dei farmaci sono per molti proibitivi: vanno dai 300mila a 1,5 milioni di naira, laddove il salario minimo mensile si aggira intorno ai 30mia naira (l’equivalente di circa 35 euro). Inoltre i centri oncologici così come certe apparecchiature diagnostiche si trovano principalmente in città, creando difficoltà per chi abita nelle regioni rurarli o remote. Smart Bra quindi potrebbe garantire “un approccio rivoluzionario alla prevenzione del cancro al seno a livello globale, non solo in Nigeria” ha detto ancora Kemisola, che è anche la presidente di Women in Ict, un’organizzazione no profit che dal 2018 promuove la partecipazione delle donne nel campo delle nuove tecnologie. “Il nostro obiettivo- aggiunge- è anche di ridurre dell’80% il numero di donne che muoiono di cancro al seno, in linea con l’agenda Onu per lo sviluppo sostenibile del 2030”.
Lo scorso 4 febbraio, in occasione della Giornata internazionale per la lotta al cancro, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms/Who) ha lanciato un’iniziativa globale per scongiurare 2,5 milioni di morti per cancro alla mammella – che colpisce sia uomini che donne – entro il 2040, fondata su diagnosi precoci e terapie efficaci. L’organizzazione Onu avverte infatti che questa tipologia di tumore colpisce 2,3 milioni di persone ogni anno, rendendola la più diffusa tra gli adulti e spesso la principale causa di morte tra le donne. Gli esperti avvisano che nei paesi ad alto reddito oltre il 90% dei malati sopravvive, mentre nei paesi con sistemi sanitari più fragili questa percentuale non supera il 50%, e in alcuni casi resta di molto inferiore, facendo temere che entro il 2040 tre morti su quattro si registreranno nei paesi a medio e basso reddito. (Agenzia DIRE)