Ascensori mai installati: disabili e anziani prigionieri in casa
ROMA – Sono un centinaio, tra anziani e disabili, gli inquilini “prigionieri in casa”, in circa 55 stabili dell’Ater,l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale del comune di Roma. Accade nei quartieri del Tufello, Valmelaina e Vigne Nuove, nelle palazzine in cui, per numero e gravità di disabilità degli inquilini, era necessario istallare gli ascensori. Nessun lavoro è iniziato e sono più di 100 i disabili che avrebbero dovuto usufruirne.
Il motivo delle mancate istallazioni, approvate comunque dalla regione Lazio con il programma Aba (abbattimento barriere architettoniche), è un contenzioso giuridico tra l’Ater e la Cari costruzioni srl, azienda incaricata dei lavori, che lamentando i ritardi nei pagamenti da parte delle istituzioni ha di fatto sospeso la costruzione degli ascensori. L’annosa questione risale al 2010 ed ancora non è stata risolta.
Il costo per l’istallazione di un ascensore è di circa 110 mila euro mentre quello per adattare un ascensore già esistente a poter trasportare una carrozzina per disabili è di circa 55 mila euro. I Piani di rientro a cui la Regione Lazio è stata sottoposta non hanno permesso di sbloccare i pagamenti alla CARI costruzioni srl che, oltre a rivendicare un risarcimento danni, ha deciso di rinunciare ai lavori lasciando 100 disabili, almeno 9 di loro ormai deceduti, chiusi in casa. Finchè il contenzioso non sarà sbloccato non potranno essere emessi nuovi bandi e quindi istallati gli ascensori, eppure la legge prevede che in ogni palazzo che superi i quattro piani bisogna obbligatoriamente costruirne uno.
Ginevra M. abita con la madre di 90 anni al quarto piano di una casa popolare di via Tonale, al Tufello, e racconta che per far uscire la madre di casa, anche solo per una visita medica, deve chiedere aiuto ai condomini che la portano a spalla per quattro rampe di scale.“Mia madre è segregata in casa, già la sua condizione è difficile-continua Ginevra- poi così si perde completamente la dignità soprattutto se come lei sei lucido di testa. E’ dal 1999 che chiediamo un ascensore”.
Nelle case popolari dove gli inquilini sono divenuti proprietari si prova a istallare gli ascensori privatamente con costi sostanziosi per ogni famiglia mentre chi non può acquistare gli appartamenti deve attendere l’intervento dell’Ater e nel frattempo, non avendo la possibilità economica, non può neanche istallare un montascale.
Il consigliere Lucidi del III municipio, dove si trovano gli stabili in questione, promettere di portare avanti questa battaglia: “Presenterò un atto da mandare alla regione per sollecitare l’intervento altrimenti queste persone l’ascensore non lo vedranno mai. Nel frattempo cercherò di incontrare la dirigenza Ater.” (Agenzia Redattore Sociale)