Aumentano i senzatetto

ROMACrescono i senza dimora in Italia: sono oltre 55 mila le persone che vivono per strada secondo gli ultimi dati disponibili, di cui 50.724 quelli che hanno usufruito dei servizi tra novembre e dicembre 2014 e circa 5 mila tra quanti non hanno mai avuto contatti con i servizi. Ad aggiornare il quadro nazionale un’indagine condotta dalla Federazione italiana organismi per le persone senza dimora (fio.PSD) insieme all’Istat in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Caritas italiana. Il dato mostra un lieve aumento delle persone che vivono in queste condizioni: nel 2011 (anno dell’ultima rilevazione Istat), infatti, i senza dimora che hanno avuto accesso ai servizi sono stati 47.648, il 2,31 per mille della popolazione residente nei comuni oggetto dell’inchiesta, mentre oggi sono il 2,43 per mille. La ricerca, presentata oggi al Cnel, è stata realizzata grazie al lavoro di oltre mille volontari che hanno intervistato 5 mila persone nei 158 comuni italiani oggetto dell’indagine e ha permesso di stilare per la prima volta anche un’indagine nazionale sulle 229 unità di strada presenti in Italia che offrono servizi di supporto relazionale e assistenza.

Meno servizi. Secondo l’indagine, più della metà vive al Nord, dove l’offerta dei servizi è maggiore, una su quattro (il 25 per cento) vive al Centro e solo una su cinque (20 per cento) nel Mezzogiorno, dove tuttavia le presenze sono aumentate del 2 per cento. Pressoché invariate rispetto alle ultime rilevazioni le caratteristiche dei senza dimora: sei su dieci sono stranieri, mentre gli italiani sono i restanti quattro su dieci. Il 15 per cento, inoltre, è rappresentato da donne. Hanno in media 45 anni e in sette casi su dieci vivono soli e frequentano sempre più regolarmente strutture mensa e dormitorio. Secondo l’indagine, inoltre,diminuiscono i servizi a causa di un alto turnover, ma aumentano del 15 per cento le prestazioni erogate rispetto al 2011: circa 900 mila pranzi, cene, posti letto erogati in un mese.

I “cronici”. Secondo l’indagine, la stessa persona frequenta 5 volte alla settimana gli stessi servizi per mangiare e 3 volte a settimana gli stessi dormitori per dormire. Tra i 55 mila senza dimora presenti in Italia, sono circa 30 mila quelli “cronici” e in media vivono in strada da oltre quattro anni. Ogni anno, però, sono circa mille i poveri che si aggiungono ai “marginali di sempre”, spiega l’indagine.

Le cause. Tra le maggiori cause le fratture relazionali (separazioni e divorzi), un lavoro instabile, poco sicuro e mal retribuito e la mancanza di qualsiasi reddito. Tra quanti vivono la marginalità più estrema, però, ci sono anche quelli che non si rivolgono ai servizi. Secondo le stime sono circa 5 mila quelli che vivono senza dimora, senza tetto e senza prestazioni per strada, in baracche o sulle panchine delle grandi città.

La “cassetta degli attrezzi” per i servizi. Presentate oggi anche le linee di indirizzo per migliorare le politiche di contrasto della grave emarginazione adulta in Italia sottoscritte nel novembre 2015 in Conferenza unificata stato regioni. Linee guida che rappresentano “il primo documento ufficiale di programmazione nel settore della grave marginalità che governo, regioni ed enti locali sono chiamati a seguire per investire fondi pubblici in servizi e strategie abitative innovative – spiega la fio.PSD -, in quello che si delinea come il primo piano nazionale di lotta alla povertà”. Nelle linee guida, infatti, non solo si descrive il fenomeno della homelessness, ma anche quali sono le azioni più efficaci per contrastare la povertà e l’assenza di una casa. Tra i temi affrontati anche quello dei servizi essenziali, cosiddetti “salvavita” (mense, dormitori), delle Unità di Strada ma anche dei servizi che permettono alle persone di uscire dalla condizione di senza dimora. “Rimettere la persona al centro degli interventi – spiega Cristina Avonto presidente della fio.PSD -, restituire un volto e una voce, dare dignità dell’essere cittadino, titolare di diritti come l’accesso ad una abitazione sicura, accendere nelle persone la speranza di non dover vivere per strada: questo vogliamo raggiungere con il nostro agire a fianco dei più poveri. I dati sul fenomeno, le Linee di Indirizzo, il piano nazionale di lotta alla povertà, il Network Housing First Italia sono tutti strumenti al servizio di chi ogni giorno combatte la povertà”.

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