Azzardo, in Emilia Romagna 1300 persone con dipendenza da gioco
BOLOGNA – Agli emiliano-romagnoli giocare d’azzardo piace parecchio. Secondo i dati forniti oggi in Regione, il gioco illegale comporta, tra i maggiorenni, una spesa pro capite di oltre 1.800 euro a testa l’anno. Il ”consumo” di gioco d’azzardo in rapporto al Pil vede in testa Rimini addirittura col 6%, ma non distanti sono Reggio Emilia (5,62%) e Modena, Parma e Ferrara (5%). Solo le province di Forlì-Cesena, Bologna e Ravenna sono sotto il 4,5% del Pil, una “cifra comunque importante”, come ha sottolineato al question time l’assessore alla Sanità Sergio Venturi.
Interpellato dal gruppone Pd (la domanda è stata letta in aula da Marcella Zappaterra ma era firmata anche dal segretario regionale Paolo Calvano, dal capogruppo Stefano Caliandro e da altri consiglieri dem), l’assessore ha ricordato che in regione esistono già 40 punti di accoglienza e trattamento per i giocatori patologici, oltre ad una struttura residenziale (progetto “Pluto” a Reggio Emilia) dedicata specificamente all’accoglienza dei ”malati” di gioco. Lo scorso anno i servizi hanno trattato circa 1.300 pazienti con dipendenza da gioco d’azzardo patologico.
Venturi ha rivendicato quanto fatto dalla Regione per combattere il gioco d’azzardo, dai corsi di formazione obbligatori per i gestori dei locali (42 corsi rivolti a 800 persone) alle vetrofanie “SlotFree” (prima ristampa in 3.000 copie) che vengono rilasciate su richieste dei Comuni a bar ed esercizi che rinunciano a tenere le ”macchinette”. Troppo poco secondo il Movimento 5 stelle, che ha presentato nei giorni scorsi una propria proposta di legge da discutere in assemblea legislativa.
Ma qualcosa si sta muovendo anche con l’amministrazione Bonaccini: con nuovo testo unico della legalità (l’approvazione è prevista entro l’estate) entreranno in vigore provvedimenti anti-usura e sarà negato il patrocinio ad eventi che pubblicizzino il gioco d’azzardo. Inoltre, ha ricordato ancora Venturi, un emendamento approvato nel bilancio regionale consente di destinare 150 mila euro a sostegno degli esercenti che dismettono le attività di gioco d’azzardo. (Agenzia Redattore Sociale)