Babel, il Film Festival con storie dal mondo

CAGLIARI – Dalla resistenza di Kobane, la città curdo-siriana diventata il simbolo dell’opposizione all’Isis, alle vicende dei curdi e degli armeni che costituiscono ancora una ferita aperta per la Turchia. Storie che prendono vita con le voci delle minoranze linguistiche di tutto il mondo: saranno loro ad animare la quarta edizione del ‘Babel‘ film festival, in programma a Cagliari dal 30 novembre al 5 dicembre presso la Cineteca sarda.

Un festival che alla luce degli attentati di Parigi e in Mali vuole valorizzare e promuovere le minoranze linguistiche e l’idea del dialogo interculturale, inteso come comprensione reciproca tra individui e gruppi che hanno origini e patrimoni linguistici, culturali, etnici e religiosi differenti. Un dialogo fondamentale per lo sviluppo delle relazioni tra persone, Paesi e culture perché favorisce la crescita personale e collettiva, contribuendo alla coesione, all’inclusione e all’equità”. Ci saranno “79 pellicole nazionali e internazionali selezionate tra i 115 film pervenuti, 44 lingue minoritarie coinvolte, 16 Paesi (8 europei e 8 extraeuropei) rappresentati. Il festival, che si articola in tre sezioni (lungometraggi, cortometraggi e documentari) è riservato ai film in lingua minoritaria, dialetto, slang, lingua morta e linguaggio dei segni. La giuria principale, composta da cinque membri, è presieduta dal regista Daniele Ciprì.

Per la prima volta in un festival del cinema anche gli immigrati saranno protagonisti: gli ospiti del centro di accoglienza per richiedenti asilo di Elmas parteciperanno alla proiezione dei film e assegneranno il premio ‘One Wor(l)d’.