Berlino, rifugiato cucina per i senzatetto
BERLINO – “Lo faccio per far capire ai berlinesi chi sono i siriani, e per dare un contributo alla comunità. La Germania si è impegnata molto per l’accoglienza del mio popolo”: Alex Assali è un rifugiato siriano che da qualche mese vive nella capitale tedesca. Da agosto, tutti i sabati si mette a cucinare per i senzatetto della città. Ogni settimana ne arrivano 100: alcuni per mangiare, altri solo per parlare o pregare insieme. Cucina su un banchetto itinerante, spesso si ferma vicino alle grandi stazioni. A farlo diventare famoso è stato il post su Facebook di una cittadina, che lo immortala alle prese con pane, cucchiai e pentoloni nei pressi di Alexanderplatz: attaccato al tavolino, un foglio con scritto “Voglio restituire qualcosa al popolo tedesco”. La ragazza scrive nel post: “Dio lo benedica, affinché lui possa benedire quanta più gente possibile. Grazie, Alex”.
Alex ha 38 anni: è arrivato in Germania (passando per l’Italia) nel settembre del 2014. Ha raccontato di avere lasciato Damasco, dove abitava, nel 2007: è stato costretto a fuggire dopo avere criticato, online, il regime di Bashar al-Assad. Nel cuore, la speranza di continuare gli studi in Germania: per arrivare nel cuore dell’Europa ha attraversato Libano, Cipro, Egitto, Sudan e Libia. Per un periodo ha lavorato all’Università di Tripoli, prima di essere rinchiuso in una prigione dell’Isis, con i carcerieri impegnati a convincerlo a salire su un barcone verso l’Europa.
“Arrivato a Berlino non avevo idea di come trovare un posto in cui stare. I primi tempi mi hanno ospitato in un hotel vicino alla stazione centrale. Mi ci ha accompagnato una signora anziana, che ha cancellato tutti i suoi impegni per darmi una mano”. Impressionato dalla gentilezza della donna, Alex ha deciso di ricambiare l’aiuto: così, ha cominciato a lavorare da volontario in un rifugio per senza dimora, un progetto di siriani cristiani per aiutare le persone in difficoltà. “Fu in quell’occasione che cominciai a sentire commenti negativi su di me, sul mio essere un rifugiato siriano”.
Sostenuto da una manciata di amici fedeli, scelse di ‘mettersi in proprio’ con la sua cucina ambulante, per aiutare i senzatetto in ogni modo possibile. E se all’inizio, la sua, sembrava quasi una missione impossibile, oggi ha un team di 6 collaboratori. “Una delle prime persone con cui sono entrato in contatto era un ragazzo russo di 18 anni, che beveva moltissimo e spendeva tutti i suoi soldi in marijuana. In quelle condizioni era impossibile riuscire a trovare un lavoro. L’ho messo in contatto con la mia rete di conoscenti e ora lavora in un’agenzia di pulizie”.
Alex paga il cibo che distribuisce di tasca propria. Senza un lavoro fisso, dei 359 euro che il governo tedesco dà ai rifugiati, 200 li utilizza per sé e tutto il resto per i senzatetto. “Ogni sabato mi costa circa 25 euro: cerco di risparmiare un po’ cucinando piatti vegetariani, spaziando dalla cucina siriana a quella italiana”. Dopo il post su Facebook, Alex è stato inondato di messaggi di solidarietà: “Il mio sogno, ora, è avere una casa dove poter accogliere i senza dimora per i pasti. Ma spero anche che qualcuno, ispirato dalla mia idea, scenda in strada a cucinare. E a tutti dico: non evitate i poveri che vi chiedono qualcosa: non hanno altra scelta che chiedere il vostro aiuto”. (Redattore Sociale)
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