Bioarchitettura: costruire abitazioni in terra, primo corso in Calabria (e in Italia) dell’Istituto americano Cal-Earth
L’Istituto americano Cal-Earth per la prima volta in Calabria (e in Italia) per un corso di SuperAdobe: tecniche innovative di bioarchitettura per la costruzione con il materiale edilizio più antico del mondo: la terra.
Svezia, Spagna, Svizzera, Portogallo, Galles, Scozia e Italia: giungono da tutto il mondo i partecipanti al primo corso in Calabria (e in Italia) di SuperAdobe organizzato dall’Istituto Americano Cal-Earth – Californian Institute of Earth Architecture in collaborazione con l’organizzazione italiana Vide Terra e con l’Associazione culturale calabrese “Progetto Paterno”. Un corso intensivo di 8 giorni a Paterno Calabro, in provincia di Cosenza, durante i quali i corsisti apprenderanno gli strumenti teorici e pratici utili per la progettazione e la costruzione di una struttura o piccola unità abitativa ogivale in terra e, ottenendo un certificato ufficiale, rilasciato dal Cal-Earth.
Il Superadobe è una tecnica recente, ideata dall’architetto Nader Khalili, che varia il metodo antico della terra battuta inserendo materiali contemporanei. Le cupole in terra sì costruite hanno passato i severi standard sismici californiani. Nel caso specifico queste cupole, poste a test sismici, hanno resistito senza mostrare alcun minimo cedimento alla simulazione di terremoti di forza 2,8 volte superiori a quelli previsti dalle norme californiane ancor più restrittive di quelle italiane data la presenza della faglia di Sant’Andrea. Una cupola costruita con tecnica superadobe è secondo gli standard californiani resistente a terremoti, uragani, incendi ed alluvioni.
Citando le parole dell’istituto Cal-Earth “il superadobe utilizza materiali di guerra per scopi di pace, integrando l’architettura in terra tradizionale con i requisiti di sicurezza contemporanei globali”. L’architetto Khalili ideò questa tecnica per trovare una soluzione ai numerosi sfollati che si hanno durante e dopo eventi catastrofici come calamità naturali o in situazioni di guerra. E ancora, fu ritenuta dalla NASA la migliore tecnica ovvero quella più economica e sostenibile per costruire moduli abitativi sulla Luna per eventuali colonie sul nostro satellite… L’uomo non andò più sulla Luna pertanto Khalili decise di donare all’umanità il suo brevetto: l’obiettivo era, ed è ancora, quello di divulgare una tecnica semplice e veloce sì da costruire case, arredi urbani, arredi interni, nonché da utilizzare come rifugio di emergenze.
A livello simbolico, combinare la cupola con la terra richiama l’utero materno, un posto che preserva la vita e la protegge durante la sua trasformazione e crescita. L’interesse da parte degli organizzatori è sostenere il nuovo percorso della bioarchitettura che da all’edilizia un nuovo indirizzo rivolto sia al rispetto delle esigenze dell’uomo che al rispetto dell’ambiente, sin dalle prime fasi di progettazione, realizzazione e gestione di un green building aumentando – contestualmente – l’efficienza dell’uso delle risorse (tra cui la terra, la juta, l’energia, l’acqua, le altre risorse naturali, i materiali di provenienza rurale, quelli da rigenerare in quanto considerati rifiuti ma impiegabili con profitto in edilizia) riducendo gli impatti negativi sull’ambiente durante il ciclo di vita dell’edificio.
Tale è anche l’obiettivo della Start Up cosentina EDEN srls e dei loro soci fondatori che sostengono l’iniziativa che vede protagonista due delle sei attuali linee di ricerca aziendale ovvero la realizzazione di strutture in terra e l’ottimizzazione delle performances delle argille, del polipropilene, della iuta e degli intonaci nella tecnica Superadobe, i cui responsabili tecnici Davide Frasca e Antonio Tucci sono, per l’appunto, presenti durante tale workshop assieme al docente di San Diego, Marco Cervantes, pregiatissimo insegnante presso l’Istituto californiano CAL-EARTH. (Comunicato Stampa)