Brasile, è disastro ambientale

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BRASILE – Un disastro senza precedenti. È quello che ha colpito il Brasile nelle ultime tre settimane dopo che il 5 novembre scorso due dighe nei pressi di una miniera ferrosa a est del Paese sono crollate. La colata di fango di sta riversando nel fiume Rio Doce ed è già arrivata in mare.

9 morti, almeno 500 dispersi e 250 mila persone rimaste senza acqua. Molte famiglie sono state fatte evacuare subito dopo il crollo. Il volume dell’acqua, attualmente presente dopo il disastro è di 60 milioni di metri cubi. Un vero e proprio disastro ambientale che porterà conseguenze gravissime all’ambiente circostante.

La Samarco Mineração, una joint venture costituita da due giganti minerari, proprietaria della miniera, ha più volte dichiarato che il fango non è tossico. Ma i biologi e gli esperti ambientali non sono d’accordo.

Gli scienziati dicono che i sedimenti, contenenti sostanze chimiche utilizzate per ridurre le impurità del ferro estratto nella miniera, potrebbero alterare il corso dei torrenti una volta induriti, ridurre i livelli di ossigeno nell’acqua e diminuire la fertilità di argini e terreni agricoli. Mentre il fiume è già diventato un immenso cimitero.

Redazione

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