Cancro nel crotonese, lo sfogo di una cittadina: “Una strage silenziosa, basta indifferenza”

Tre morti di cancro in meno di una settimana hanno scosso fortemente la comunità di Isola di Capo Rizzuto (KR). Di seguito una lettera-appello a firma di Pina Asteriti, originaria propria del comune del crotonese, che esorta i cittadini a far sentire la propria voce per chiedere “un intervento rapido ed efficace che ponga fine a questa strage silenziosa, questa piaga che deturpa e strazia molte famiglie, e che può colpire chiunque”.

(commento di Pina Asteriti) – La vita è il bene assoluto che possediamo. La vita siamo noi e noi dobbiamo benedirla perché LA VITA E’ BENEDETTA. Alcune persone, invece, sembrano non averne il benché minimo rispetto, la minima considerazione e si arrogano il diritto di decidere.
Quello che succede nel territorio crotonese fa accapponare la pelle. Una madre non dovrebbe mai vedere morire il proprio figlio!
Sono anni che le persone cadono come su pista di bowling, come birilli, uno dietro l’altro sotto l’indifferenza TOTALE delle Istituzioni amministrative, giuridiche, ecclesiastiche, politiche, finanziarie e giornalistiche. Persone tutte morte a causa del CANCRO. Mi chiedo , però, come sia possibile nei cittadini tutta questa indifferenza, pur partecipando sentitamente ai funerali, portando la solidarietà e l’affetto alle famiglie colpite da questa immane tragedia. Vivono questi dolori non per sentito dire. Sono spaventati e si chiedono chi sarà il prossimo. Ma una volta arrivati nelle proprie case paiono non aver preso coscienza di quanto realmente avvenuto.
Io non ci sto più e questo mio scritto non è uno sfogo ma la DENUNCIA di un cuore dilaniato, che non comprende la refrattarietà dei suoi concittadini. Nel nostro comprensorio lo stato igienico-sanitario è privo di qualsiasi controllo. Di tutte le strutture che potevano aiutare la sopravvivenza, perché di questo si tratta, è stata fatta carne da macello. Ospedali ridotti all’osso, elisoccorso soppressi pur avendo salvato molte vite e 118… ancora non si sa bene che fine faranno. Intanto le energie vengono concentrare ed utilizzate per garantire le strutture private e le associazioni. Chi si ammala subisce il danno e la beffa perché deve affidarsi ai viaggi della speranza verso il nord, con aeroporti chiusi, treni inesistenti, pullman che impiegano tempi biblici ed in più i famigliari devono pagarsi il vitto e l’alloggio, in compagnia del loro dolore e di quello degli altri.
Ma la Calabria come vive? Si invitano i cittadini a fare processioni e si consuma inchiostro per problematiche irrilevanti ma non si spende una parola per questo male terribile, implacabile che colpisce tutte le famiglie. Io sono furiosa e non giustifico nessuno perché tutti sanno che il territorio è una pattumiera. Tutti complici. Eternit, scarti industriali, depuratori che funzionano al contrario, sostanze chimiche che giacciono ancora nelle fabbriche dismesse… Ma come si fa a vivere in queste condizioni ? Mi verrebbe da dire che purtroppo non si vive, ma si muore.
Ho vissuto un attimo di ottimismo quando il Crotone ha raggiunto la serie A. Ho gioito nel vedere un popolo che si muoveva insieme, un popolo che gioisce per la stessa conquista, un popolo che ha reagito. Che ben vengano queste cose, ma non può essere solo il calcio a costituirci come gruppo. La morte che aleggia sulle nostre famiglie è una problematica tangibile, reale, ma soprattutto RISOLVIBILE se solo si avesse la volontà di agire.
I cittadini aspettano l’intervento dello Stato, senza considerare che il popolo è lo Stato. Se solo una voce si erge dal coro, difficilmente le istituzioni la ascolteranno. Ma se l’intero coro grida a gran voce, nessun politico, nessuna forza politica potrà ignorarla. Chiediamo aiuto, chiediamo un intervento rapido ed efficace che ponga fine a questa strage silenziosa, questa piaga che deturpa e strazia molte famiglie, e che può colpire chiunque.
Svincolatevi dalla politica, dalle associazioni, ma siate voi i protagonisti di una rinascita per voi e il nostro territorio. Le vite a rischio sono quelle delle vostre famiglie, e dunque solo voi potete cambiare le cose. La politica purtroppo, nonostante sia la causa di questo male, storce il naso e si gira dall’altra parte. Abbiate il coraggio di difendere la vita dei vostri figli, dei vostri famigliari, perché nessuno lo farà per voi.
Ricordatelo bene NESSUNO LO FARA’ PER VOI.