Caos Sanità in Calabria: #orabasta, tutti contro Scura
CROTONE – Ora basta. Una scritta su uno striscione, un grido indignato di richiesta di aiuto che si leva dalla Piana di Gioia Tauro. Da due anni. Perché il tempo passa ma i problemi del territorio restano sempre quelli. Quando Dario Galletta, professionista di Palmi, ha avuto l’idea di lanciare la sfida, era deluso di come andavano le cose nella sua città e decise che era giunto il momento di agire. “Ora Basta è diventato il grido di tutti, non solo il mio” ci spiega. Al suo fianco sono scese in campo amici, concittadini “perché la gente è stanca di come vanno le cose”. E’ nata anche una pagina Facebook, nella quale si discute e si propone. Le iniziative lanciate nella piazza virtuale per eccellenza, diventano poi reali. Parole e fatti. Perché lamentarsi non serve, bisogna reagire e darsi da fare. Dalla disoccupazione alla sanità passando per le questioni ambientali, niente sembra cambiare. E allora quello striscione diventa multiuso. Da qualche giorno è stato appeso al campanile di Palmi per richiamare l’attenzione sulle criticità che la riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese sta arrecando al comprensorio della Piana. “L’ospedale di Palmi era già stato depotenziato, trasformato in un primo presidio sul territorio con servizi ambulatoriali” il cui orario è stato ulteriormente ridotto, decretandone la chiusura pomeridiana parziale. Come avvenuto per Radiologia. Ma c’è di più, perché per alcune prestazioni ridotte, ce ne sono altri inutilizzabili: “La Tac è rotta da 8 mesi” ci dice ancora Galletta “e anche quella dell’Ospedale di Polistena non funziona”.
Nel mirino, l’attività del Commissario ad acta della sanità calabrese, l’ingegnere Massimo Scura, nominato dal governo Renzi e firmatario del decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, che nella regione non gode della simpatia di molti. A partire dallo stesso presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, che gli contesta di agire senza confrontarsi con la Regione. Perché gli sprechi nel settore della sanità esistono, ma non si può pensare di ripianarli tagliando i servizi fondamentali per i cittadini.
Un malcontento diffuso dal Pollino all’Aspromonte, che sta portando ad azioni eclatanti. Quindici primari dell’Ospedale di Vibo si sono dimessi in massa il 10 marzo scorso per protestare contro il decreto Scura, che “conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse” affermano. Proprio oggi a Vibo è prevista l’assemblea del personale dell’ospedale ‘Jazzolino’ per affrontare la questione relativa alla riorganizzazione della rete sanitaria regionale contenuta nel contestato decreto.
A Crotone, politici, sindacati e pazienti avevano promesso battaglia contro il taglio di Nefrologia e Microcitemia. Poi il passo indietro del Commissario, che ha rivisto le sue scelte.
Anche nella provincia di Cosenza, Scura non è gradito. Ben due le petizioni lanciate su Change.org e Firmiamo.it rispettivamente dal sindaco di Amendolara, Antenello Ciminelli e dal Comune di Cetraro. “Basta ad una sanità che è un calvario. Basta alla sofferenza, sempre più drammatica, di coloro, che per mancanza di prevenzione e strutture adeguate, devono intraprendere i viaggi della speranza. Basta ad una sanità lottizzata e merce di scambio per posizionamenti politici. Basta ad una sanità che uccide non solo fisicamente, ma che uccide la speranza e il dovere di ognuno di poter mantenere lo stato di salute. Si deve agire in modo responsabile quando a subire le conseguenze non sono decine di persone ma intere Comunità. Per questi motivi chiediamo la revoca del Decreto Scura/Urbani e la rimozione dei Commissari” si legge nella prima petizione.
Duro anche Ciminelli: “Il Dott. Massimo Scura non può fare il Commissario per la sanità in questa regione. Ha dimostrato di non essere all’altezza del compito e del ruolo assegnatigli. Ma, soprattutto, egli ha scientemente reiterato offese gravi e sprezzanti verso la dignità e l’intelligenza dei calabresi, in particolare dei cittadini dell’alto jonio. Il Commissario Scura è, oggi, persona non gradita dal Pollino allo Stretto, dal Tirreno allo Jonio”.
Intanto, martedì 15 a Palmi, si è svolto un consiglio comunale aperto e straordinario, convocato proprio sul tema della Sanità. Maggioranza e opposizione hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno con quale si chiede “al Ministero della Salute, alla Regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute e Sanità, al Commissario ad acta per la Sanità ed al Commissario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria di adoperarsi con sollecitudine affinché si proceda” alla revoca del decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera firmato da Scura, alla revoca della nomina dello stesso Commissario, “alla riapertura pomeridiana delle funzioni di radiodiagnostica attive presso la struttura territoriale di Palmi e al rafforzamento della struttura di ossigenoterapia iperbarica; alla programmazione dell’installazione di una unità per la tomografia assiale computerizzata (TAC) presso la struttura territoriale di Palmi; alla riqualificazione dei locali dell’Ambulatorio di Guardia Medica – Servizio di Continuità assistenziale; al trasferimento al piano terra della struttura di Palmi ed all’ampliamento del reparto di nefrologia e dialisi”.
I consiglieri comunali di Palmi sono pronti a dare battaglia e se entro il 20 marzo non si otterranno risposte occuperanno palazzo San Nicola, sede dell’Amministrazione comunale. Di giorno e di notte.
Francesca Caiazzo