Carcere, due detenuti si laureano all’UniCal

COSENZA – Due detenuti del carcere di alta sicurezza di Rossano, in provincia di Cosenza, si sono laureati all’Università della Calabria in Scienze del servizio sociale e Sociologia. I due neo-dottori sono Giovanni Musone, di 52 anni, originario di Marcianise ( Caserta) e Francesco Pasquale Argentieri, nato nel 1974 a Mesagne (Brindisi). Musone che ha avuto come tutor la docente Franca Garreffa, ha presentato una tesi sul tema “Sprigionare la genitorialità. Come valorizzare il ruolo educativo del padre detenuto”. Argentieri, seguito dal professore Ercole Giap Parini, ha scelto come argomento “La sfera pubblica: il carcere come progetto sociale”. La commissione, dopo aver ascoltato i laureandi che hanno disquisito sui loro elaborati, ha assegnato ad entrambi il voto 106/110, il punteggio più alti rispetto a quello di tutti gli altri studenti che hanno sostenuto l’esame di laurea insieme a Musone ed Argentieri.

Alla cerimonia di laurea, oltre agli agenti di polizia penitenziaria, ai funzionari giuridico-pedagogici, al cappellano della casa di reclusione di Rossano ed ai familiari degli interessati, erano presenti anche Emilio Enzo Quintieri e Valentina Anna Moretti, esponenti dei Radicali Italiani, che hanno regalato ai due neodottori le tradizionali corone di alloro. “Siamo particolarmente soddisfatti per questo grande risultato – hanno commentato Quintieri e Moretti -. Nei prossimi giorni, con una delegazione di studenti del corso di Diritto penale dell’Università della Calabria guidati dal professor Mario Caterini, faremo visita proprio alla casa di reclusione di Rossano, dove attualmente vi sono altri 11 detenuti iscritti all’Università”.

I Radicali ricordano che altri 2 detenuti, Francesco Carannante e Gennaro Barnoffi, si sono laureati l’anno scorso presentando il primo un elaborato su “Reclusi insieme. La condizione dei familiari dei detenuti: tra etichettamento e inclusione” ed il secondo su “Una squadra una città: breve storia della società sportiva calcio Napoli”. “L’auspicio – hanno sottolineato Quintierie Moretti – è che presto ci siano altri iscritti all’Università della Calabria e che l’ateneo deliberi l’esenzione delle tasse o la sensibile riduzione delle stesse per i detenuti, così come avviene in tante altre università d’Italia”. (Agenzia Redattore Sociale)