Carceri Ue, Italia con più detenuti stranieri
BRUXELLES – Le carceri italiane rimangono tra le più sovraffollate d’Europa, con quasi 110 detenuti ogni cento posti disponibili. È quanto emerge dalla statistica annuale del Consiglio d’Europa che ha analizzato la situazione di 50 sulle 52 amministrazioni carcerarie dei 47 Stati che fanno parte dell’organizzazione. Risultato: le prigioni europee sono vicine ai limiti di capacità e una amministrazione carceraria su quattro ha problemi di sovraffollamento. La situazione, comunque, sta facendo lenti progressi: nel 2011 in Europa c’erano in media 99 detenuti ogni 100 posti disponibili, nel 2013 si è passati a 96 mentre nel 2014 i carcerati sono scesi a 94 ogni 100 posti disponibili. Meglio, ma si è ancora troppo vicini ai limiti di capacità con in tutto oltre 1 milione e 600 mila detenuti.
Cala anche il numero delle amministrazioni carcerarie che soffrono di sovraffollamento: da 21 nel 2013, si è passati a 13 nel 2014. Tra queste rimane comunque quella dell’Italia, undicesima nella classifica negativa dei paesi con le prigioni più straripanti. Peggio di tutti fa l’Ungheria, dove ci sono 142 persone ogni 100 posti disponibili, seguita da Belgio (129), Macedonia (123), Grecia (121), Albania (120), Spagna (118), Francia (115), Slovenia (118), Portogallo (111), Serbia (110) e Italia, con 109,8 persone ogni cento posti.
Nonostante le criticità la situazione nel nostro paese è in netto miglioramento. Nel 2013 i detenuti erano ancora 148 ogni cento posti disponibili: si è dunque registrata una riduzione di 38 persone in un solo anno. L’Italia è infatti al primo posto per il calo della popolazione carceraria, diminuita del 17,8% tra il 2013 e il 2014.
“Il sovraffollamento crea enormi ostacoli nella riabilitazione dei criminali e dunque nella migliore protezione della società dal crimine”, fa notare il segretario generale del Consiglio d’Europa Thorbjørn Jagland, secondo cui il sovraffollamento “può anche violare i diritti umani”. Per questo, sottolinea, “gli Stati ancora colpiti dovrebbero fare di più per eliminarlo, anche applicando misure alternative alla detenzione”.
Il nostro Paese è tra quelli in cui è più elevato il numero di detenuti stranieri: costituiscono il 32% della nostra popolazione carceraria, la cui età media è di 39 anni, contro i 34 della media europea. Nel 2014 l’Italia è stata il quarto paese con la più elevata percentuale di detenuti che scontano pene per reati legati alla droga (34,7%) ed è tra gli Stati in cui è più alto il numero di detenuti in attesa di processo: da noi sono il 31,7%, contro una media europea del 24,2%. Nel nostro paese il numero di detenuti rimane comunque limitato in rapporto alla popolazione: in Italia ci sono 89,3% carcerati ogni 100 mila abitanti, mentre la media europea è di 124.
Anche a livello europeo i reati legati alla droga sono quelli per cui maggiore è il numero di detenuti: sono il 16,5%, seguiti da furti (14%), rapine (13,1%) e omicidio (12,3%). I detenuti stranieri costituiscono in tutto il 21,7% della popolazione carceraria europea, con percentuali molto variabili: dall’1% della Polonia fino al 73% della Svizzera. Il 34,6% dei detenuti stranieri viene da paesi Ue. Quasi un detenuto su cinque, in media, non sta scontando una condanna definitiva. Le donne, nel 2014, erano il 5,6% dei detenuti, percentuale in crescita rispetto al 4,7% del 2013. I suicidi costituiscono il 21% delle morti che si registrano nelle istituzioni penali, mentre appena un detenuto su 10mila riesce a fuggire. (Agenzia Redattore Sociale)