“Caro Babbo Natale, vorrei un corridoio umanitario ad Aleppo”
ROMA – “Cari umani, vorrei un corridoio umanitario ad Aleppo”. E’ il desiderio che un anonimo viaggiatore ha lasciato su un biglietto appeso all’albero di Natale della stazione Termini di Roma. In coda un “grazie” in diverse lingue. Nei giorni in cui continua l’assedio nella città siriana e si rischiano vittime civili, qualcuno ha messo in cima alla lista dei regali natalizi un pensiero per la popolazione, chiedendo che possa essere messa in salvo al più presto.
Il pensiero su Aleppo non è l’unico, poco più in là Carlo ha espresso il desiderio di “pace in Siria e in Iraq”. Tanti, inoltre, i messaggi che chiedono di poter migliorare la propria condizione di vita. “Caro Babbo Natale, io da curdo non riconosciuto da nessuna parte, io da curdo che lotta per tutti gli esseri viventi, chiedo la libertà per il mio paese”, scrive un altro avventore. Serena, invece, non chiede niente per sé: “Caro Babbo Natale – scrive – non ti chiedo niente da tempo ma quest’anno potresti portare un lavoro alla mia mamma? Ti prego”. E poi ci sono le “docenti deportate” che dopo anni di precariato a Napoli chiedono di potersi riavvicinare alla propria famiglia.
Tanti anche i messaggi per la guarigione dei propri cari: “allevia le sofferenze di mia zia, malata di tumore” scrive un ragazzo. Ma c’è anche chi chiede di poter esaudire desideri molto meno impegnativi come un tifoso della Juventus che spera nel 2-0 per il ritorno con il Real Madrid, chi non chiede niente perché si sente già molto appagato, e infine, molti bambini che vogliono semplicemente un gioco da poter trovare sotto l’albero. (Agenzia Redattore Sociale)