Ciclone Idai: MSF interviene in Mozambico, Malawi e Zimbabwe
Dopo il passaggio del ciclone tropicale Idai, che il 14 marzo ha colpito il Mozambico devastando la città di Beira e l’area costiera delle province di Sofala, Zambézia e Inhambane, è in arrivo nell’area un’équipe di emergenza di Medici Senza Frontiere (MSF) – già presente nell’area con attività regolari che sono state interrotte a causa del ciclone – per valutare la portata dei danni e i bisogni della popolazione, e garantire la capacità di cure mediche nelle strutture sanitarie danneggiate dall’evento.
Al momento si contano 84 morti e almeno 1500 feriti tra le città di Beira, Dondo e Chimoio, ma secondo la televisione pubblica locale la situazione potrebbe essere molto più grave, con circa 1000 morti.
Il ciclone, che ha visto venti fino a 200 km/h e forti piogge, ha distrutto il 90% dell’area intorno a Beira, le strade principali che collegano la città sono state interrotte, gli edifici sono stati sommersi e gravemente danneggiati e tutte le attività commerciali sono state chiuse. L’ospedale di Beira ha subito danni gravi alla sala operatoria e in molti dei reparti, e tutte le 17 strutture sanitarie hanno perso il tetto e sono state danneggiate. In tutta l’area non c’è corrente elettrica e quasi tutte le linee di comunicazione sono interrotte, il che rende estremamente difficile avere un bilancio dei danni e una stima dei feriti.
Le attività mediche di Medici Senza Frontiere (MSF) nell’ospedale, nelle strutture sanitarie e all’interno della comunità di Beira sono state interrotte. Tutto lo staff è comunque salvo, con pochi feriti. Quasi tutti hanno subito danni gravi alle loro case.
Dopo aver attraversato il Mozambico, la sera di venerdì 15 marzo il ciclone Idai ha raggiunto lo Zimbabwe, colpendo Chimanimani, un piccolo distretto di circa 30.000 persone nella provincia di Manicaland. Diverse strade che collegano la città sono state interrotte, l’area è accessibile solo in elicottero, ma le condizioni meteo avverse stanno rendendo difficili i trasporti.
Un team di MSF ha tentato di raggiungere Chimanimani con attrezzature mediche e rifornimenti, ma i ponti distrutti impediscono l’accesso. Attualmente MSF sta fornendo assistenza, attrezzature e supporto logistico per acqua e servizi sanitari nel centro di stabilizzazione allestito a circa 20km dal distretto.
In Malawi, forti piogge nel basso distretto Shire River di Chikwawa e Nsanje, insieme al Ciclone Idai, hanno causato gravi inondazioni in 14 dei 28 distretti di Nsanje. I dati ufficiali parlano di 56 morti, 577 feriti e 3 dispersi. I fiumi hanno rotto gli argini e hanno sommerso quasi completamente molte case, lasciando circa 11.000 famiglie sfollate in Nsanje. MSF ha lanciato un intervento di emergenza in particolare per l’area di Makhanga, nella regione più gravemente colpita, accessibile solo in barca o elicottero.
MSF sta anche supportando la struttura sanitaria di Makhanga con provviste, risorse umane, attività di monitoraggio e trasferimento, nonché con cliniche mobili e promozione della salute nei centri evacuati. Sono in programma attività di potabilizzazione dell’acqua e distribuzione di kit di prima necessità per le famiglie colpite.
In Mozambico MSF è operativa a Maputo dove fornisce assistenza ai pazienti sieropositivi che necessitano di terapie antiretrovirali e affetti da co-morbosità specifiche (come sarcoma di Kaposi o epatite virale) e anche per la tubercolosi multiresistente ai farmaci e TB estensivamente resistente ai farmaci. Nel 2016 è iniziato un nuovo programma che si concentra sul trattamento dell’epatite C.
In Malawi MSF lavora dal 1986 per migliorare l’assistenza ai pazienti affetti da HIV, in particolare agli adolescenti e ad altri gruppi vulnerabili, affiancando il personale sanitario nell’ospedale di Nsanje e in 14 centri sanitari del distretto; come parte del progetto sul “corridoio transnazionale lungo le rotte di trasporto” tra il Malawi e il Mozambico, MSF fornisce servizi completi per HIV, TBC e salute sessuale e riproduttiva, in cliniche dedicate. Nel distretto di Chiradzulu, MSF sta sviluppando anche un progetto completo per la prevenzione ed il trattamento precoce del tumore cervicale.
Dal 2000, MSF ha avviato progetti in Zimbabwe in collaborazione con il Ministero per la sanità e la cura infantile, fornendo il trattamento per HIV, tubercolosi (TB), malattie croniche e salute mentale. Nel 2016 MSF ha sostenuto l’implementazione nazionale del monitoraggio regolare e mirato della carica virale, con l’erogazione di 84.502 test; nel 2017 ha assistito 1.400 pazienti per violenza sessuale ed effettuato 1.5 mila sedute individuali di salute mentale. (Comunicato Stampa)