Cittadinanza, riforma ferma al Senato
ROMA – “Lo ius soli è incomprensibilmente bloccato al Senato: un governo forte e autorevole come il nostro, di fronte a italiani lasciati senza diritti, può pensare ad aiutare l’approvazione con la fiducia”. Lo ha sottolineato oggi in un’intervista a La Stampa Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico. Secondo Orfini è necessario “fare un passo avanti nel campo dei diritti” a cominciare proprio dalla riforma della cittadinanza, approvata alla Camera ormai più di un anno fa e su cui non si sono fatti passi avanti. Ma le parole del reggente del centrosinistra dopo le dimissioni di Matteo Renzi, hanno subito riacceso il dibattito su un tema molto discusso.
Opposizione sulle barricate. La replica più dura è stata quella del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini.”Il Pd vuole portare in Parlamento e approvare subito con la fiducia lo ius soli, la cittadinanza immediata a chiunque nasca in Italia – ha scritto sul suo profilo Facebook -. E magari domani anche il diritto di voto a tutti gli immigrati… Questi sono dei pazzi pericolosi!!! Se faranno una cosa del genere, la Lega farà le barricate per bloccare il Parlamento”. Anche la presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Centristi per l’Europa, Laura Bianconi si dice contraria. “Ad Orfini faccio notare che la fiducia la decide il Consiglio dei ministri nell’ambito di una discussione e di un confronto ampio ed articolato. Se poi si tratta di provvedimenti delicati, come quello dello ius soli, questo confronto deve essere ancora più approfondito, anche alla luce del fatto che questo è un governo di coalizione tra forze politiche di diversa provenienza e sensibilità – sottolinea la senatrice -. Come sul testamento biologico rinnovo l’appello ad evitare forzature e fughe in avanti su provvedimenti delicati, che rischierebbero soltanto di produrre tensioni sulla maggioranza di governo. Perciò Orfini si dedichi al congresso del Pd e da buon segretario eviti che le dinamiche interne e congressuali interferiscano nel prosieguo dei lavori parlamentari e dello stesso governo”. Ancor più forte il commento del senatore Maurizio Gasparri: “ma come si permette Orfini, il reggente del Pd, di affermare che tra le priorità c’è il provvedimento sullo ius soli sul quale, a suo avviso, il governo dovrebbe porre la fiducia? Fino a quando il Partito democratico continuerà a fare danni all’Italia? Orfini non ha l’autorità per imporre l’agenda al Parlamento, nè tantomeno al governo”. Gasparri chiede anche una pubblica presa di distanze del Presidente del Consiglio perché “metta a tacere chi ne approfitta della ribalta mediatica dovuta allo sfacelo del suo partito per dire fesserie. Lo ius soli è fermo al Senato e lì morirà – aggiunge -. La cittadinanza facile per gli immigrati non sarà mai legge. Siamo disposti a tutto per non far passare un principio sbagliato e incostituzionale. Prima i cittadini, prima gli italiani. Le priorità sono il lavoro, la sicurezza, un fisco meno vessatorio, lo stop all’immigrazione clandestina. Orfini non si avventuri in ambiti che non gli competono”.
Favorevoli i parlamentari democratici. Diametralmente opposte, invece, le posizioni interne al Partito Democratico. Per il deputato Khalid Chaouki la posizione di Orfini è “ottima” e “sottolinea, finalmente, l’urgenza dell’approvazione definitiva della legge sulla cittadinanza per i bambini nati o cresciuti in Italia. È tempo che il Parlamento guardi in faccia questa Italia plurale e multiculturale e sancisca il diritto ad essere cittadini italiani per i tanti bambini e ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese. Le polemiche becere e strumentali del segretario della Lega Matteo Salvini odorano di fascismo e mettono a nudo l’arroganza di chi, per parlare alla pancia degli elettori, vorrebbe tenere per sempre gli immigrati in una condizione di illegalità e subalternità. Questo governo, invece, deve avere il coraggio di dire che chi nasce e cresce in Italia e’ pienamente italiano, e deve diventarlo anche per legge. È una battaglia nata nel Partito Democratico – aggiunge Chaouki – già diversi anni fa e deve essere portata a termine in questa legislatura. Alle barricate minacciate da Salvini opporremo i volti e le storie di tanti giovani italiani senza cittadinanza, si tratta di studenti e laureati, talenti che il nostro Paese non può permettersi di perdere e ai quali deve riconoscere il diritto alla piena cittadinanza. L’appello al Senato dunque è a fare presto e a non cedere alle subdole minacce dei populismi che non guardano all’interesse della nazione”. Anche per il collega di partito, Edoardo Patriarca la fiducia sullo ius soli “ci starebbe tutta”. “È un provvedimento che tanti italiani ritengono naturale, giusto, perché non capiscono i motivi di questa discriminazione.La destra perche’ si scandalizza? – aggiunge – Tutti i sondaggi dicono che gli italiani sono favorevoli a uno ius soli temperato, ed è proprio quello che stiamo introducendo. Tanti ragazzi nati in Italia da genitori stranieri hanno diritto a un percorso più agevole per ottenere la cittadinanza italiana”.
Sulla stessa scia anche il deputato Pd Paolo Beni: “la legge di riforma della cittadinanza, incredibilmente bloccata in Senato da oltre un anno, deve essere approvata definitivamente prima del termine della legislatura. Il Parlamento non può tradire ancora una volta le speranze e le aspettative di centinaia di migliaia di giovani figli di immigrati, che sono nati e cresciuti nel nostro Paese e che si sentono italiani e vogliono essere italiani, ma continuano ad essere cittadini di serie B senza diritti”. Per Beni si tratta di una scelta di civiltà che non può essere rinviata rispetto alla quale le nostre istituzioni democratiche non possono venir meno, tanto più di fronte a ricatti inaccettabili come quello del leader leghista Salvini.. Per questo- conclude Beni- ha fatto bene il presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, a rilanciare l’appello perché si sblocchi l’iter della legge, anche col ricorso da parte del governo a un voto di fiducia se necessario”. (Agenzia Redattore Sociale)