Come avviene la marcatura delle superfici irregolari?
La marcatura laser è una delle migliori soluzioni su cui si può fare affidamento: essa rende possibile la marcatura di superfici dure evitando di danneggiarle e senza alterare la finitura.
La marcatura delle superfici irregolari e dei materiali fragili è una sfida molto impegnativa che presuppone il ricorso a tecnologie all’avanguardia. Si tratta di una missione da affrontare in numerosi ambiti industriali, vista la varietà di superfici che appaiono difficili da marcare, a causa della loro composizione o per la loro finitura. La marcatura laser è, però, una delle migliori soluzioni su cui si può fare affidamento: essa rende possibile la marcatura di superfici dure evitando di danneggiarle e senza alterare la finitura.
Perché la marcatura laser è la soluzione migliore
Con le soluzioni di marcatura laser proposte da Automator International, per esempio, si è in grado di marcare qualunque superficie curvilinea o irregolare senza difficoltà. La versatilità è uno dei punti di forza più significativi della marcatura laser, che permette di lavorare sia su metalli che su plastiche dotate o meno di rivestimento. Le tante possibilità di applicazione che la marcatura laser offre sono vincolate, ovviamente, alla necessità di impostare il laser in modo adeguato: così si può essere certi di ottenere risultati più che apprezzabili e standard di qualità elevati per le incisioni e le marcature, avendo la certezza di non danneggiare gli oggetti.
Su quali materiali si può intervenire
Le superfici irregolari di ABS e PBT, che sono due materiali plastici, non rappresentano un problema per la marcatura laser, alla quale si può fare riferimento anche per incidere numerose tipologie di metalli. Quali? Per esempio l’acciaio e l’alluminio, ma anche il rame, l’argento e il platino, senza dimenticare l’oro e il bronzo. Più in generale, molti dei materiali che sono utilizzati nel settore dell’oreficeria, dove la marcatura riveste un ruolo di fondamentale importanza, possono essere trattati con efficacia grazie alla marcatura laser, che essendo in grado di garantire il più elevato livello possibile di accuratezza sulle superfici difficili è un punto di riferimento decisamente prezioso.
I vantaggi offerti dalla marcatura laser
Come si svolge, dunque, la marcatura di superfici irregolari? Sono due i principali obiettivi che devono essere raggiunti, in abbinamento l’uno con l’altro: da una parte la necessità di ottenere un tasso di precisione molto elevato; dall’altra parte le tempistiche ridotte. In più, se si tratta di settori come l’artigianato e l’oreficeria, occorre anche poter garantire una resa estetica di eccellenza: altro risultato che la marcatura laser permette di conseguire. In molti casi, poi, è possibile persino riprodurre sulle superfici immagini e foto, tramite le cosiddette fotoincisioni.
Il funzionamento del laser
Per la marcatura laser finalizzata al trattamento di superfici irregolari o ostiche si adotta una sorgente laser in fibra di itterbio, da cui viene generato un fascio laser ad alta frequenza. È proprio questo fascio laser che va a incidere il pezzo da trattare con un effetto permanente e la massima precisione.
La scoloritura
In molti casi, la marcatura laser più adatta alle superfici irregolari è quella che prevede la scoloritura. Si tratta di una procedura che non contempla la rimozione di materiale: invece, è solo l’effetto termico che è determinato dal passaggio del raggio laser a generare l’immagine di marcatura, che è frutto di una variazione del colore sulla superficie del componente. Per questa marcatura il processo è alquanto rapido; c’è tuttavia da considerare che la sua resistenza ad abrasioni meccaniche molto forti è ridotta.
L’asportazione di materiale
In altre circostanze la marcatura laser – che comunque esclude sempre il contatto meccanico con la superficie che deve essere trattata – agisce per asportazione di materiale: un risultato che si concretizza tramite evaporazione a temperature elevate. Ne deriva una sorta di incisione, o – per essere più precisi – una iscrizione incassata. Parliamo di un processo che necessita di una quantità di tempo superiore rispetto a quella richiesta dalla scoloritura. Si riduce, inoltre, la resistenza del componente marcato, in quanto le fibre del materiale che lo formano vengono tagliate.
Le soluzioni alternative
Anche i materiali porosi o morbidi possono essere caratterizzati da superfici irregolari: è il caso della gomma e della plastica. In tali circostanze, si tende a preferire l’adozione della marcatura a scoppio. Invece, la marcatura a tampone può essere sfruttata per una grande varietà di superfici, sia in metallo che di plastica. Sono irregolari anche le superfici di molti oggetti delicati e di dimensioni ridotte, a cominciare dai chip: anche in questo caso servono delle soluzioni per la marcatura ad hoc. Lo stesso dicasi per il vetro, un materiale assolutamente delicato.
La marcatura a graffio e quella a micropercussione
La marcatura a graffio, impiegata proprio per il vetro, prevede di effettuare una incisione tramite una punta in carburo di tungsteno o in diamante, così da realizzare delle linee continue. Un meccanismo non molto diverso è quello della tecnologia a micropercussione, che a sua volta presuppone l’impiego di un corpo in carburo di tungsteno o in diamante che colpisce il componente generando micropunti in serie.