Come trovare lavoro nel Non Profit
ROMA – Il mondo del non profit si è presentato questa mattina agli alunni delle scuole superiori del Lazio: con stand e banchetti allestiti a Porta Futuro, il centro per l’orientamento, la formazione e il lavoro di Roma, le associazioni hanno mostrato le opportunità che il settore offre ai giovani in cerca di lavoro. L’evento è stato organizzato dal Forum del Terzo Settore Lazio.
“Il 5 per cento del Pil del nostro Paese è prodotto dal no profit che occupa il 5 per cento della forza lavoro”, ha affermato Gianni Palumbo, portavoce del Forum Terzo Settore Lazio. “Nel Lazio ci sono 28 mila organizzazioni e 400 mila volontari: il 50 per cento si occupa di cultura, sport e ricreazione, l’11 per cento di welfare. Questi numeri mostrano che esistono opportunità concrete per i giovani: negli ultimi anni questo settore è cresciuto del 2,28 per cento”.
Per Pietro Barbieri, portavoce nazionale Forum Terzo Settore, “il mondo del no profit produce occupazione ed è il luogo di aggregazione dell’impegno civico dei cittadini che vogliono tutelare l’ambiente o promuovere i diritti sociali. Le organizzazioni lavorano per il bene pubblico al pari della pubblica amministrazione, senza distribuire utili e senza fare speculazioni. Hanno una utilità sociale. Le attività svolte sono di due tipi: quella volontaria e quella professionale, fatta da persone che hanno una remunerazione per il lavoro che svolgono. L’obiettivo è quello di dare voce a chi non ce l’ha e promuovere i diritti dei soggetti più svantaggiati. Ma non solo: più del 90 per cento delle attività sportiva si svolge in organizzazioni del terzo settore e lo stesso accadde per il turismo sociale. Tutto questo rappresenta il mondo del no profit”, ha spiegato Barbieri agli studenti.
I giovani che scelgono di lavorare nelle associazioni hanno delle caratteristiche particolari: “Amano lavorare in uno staff piuttosto che da soli, vogliono produrre un effetto nel territorio nel quale vivono”, ha spiegato Antonietta Cosentino, professoressa di Economia delle aziende no profit alla Sapienza. “Le donne trovano più spazio perché hanno la possibilità di esprimere le proprie competenze senza dimenticare il ruolo determinante che occupano nella società e nella famiglia. C’è una maggiore parità di genere”.
All’iniziativa ha partecipato anche Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali: “Fare impresa nel campo del terzo settore significa promuovere in prima persona l’impegno civico. Chi lavora in questo campo si sente parte di una comunità attiva. Il mondo del terzo settore fattura 63 miliardi all’anno e mobilita 5 milioni di persone in forma volontaria, occupando 600 mila lavoratori. Produce uno sviluppo equo, solidale e partecipativo: assistiamo ad una nuova fioritura di imprese sociali in grado di generare produttività e di dare risposte a tanti bisogni insoddisfatti della nostra società”. (Agenzia Redattore Sociale)