Cosenza: Giornata del rifugiato, l’esperienza dell’accoglienza del Centro Il Delfino
(Comunicato Stampa) – Tenounki Frank, ha poco meno di 18 anni ed è arrivato in Italia dall’Africa centrale sei mesi fa. È uno degli ospiti del centro Sprar (Sistema di protezione per i rifugiati) di Celico, alle porte di Cosenza. A farlo scappare, come dice lui, dal suo Paese è stata, innanzitutto, la guerra. Ha lasciato la mamma e due fratelli, ma spera di poterli rincontrare presto proprio qua in Italia. Una storia uguale a tante altre quella di Frank, una storia simbolo della giornata mondiale del rifugiato che è stata celebrata anche in Calabria, così come in tutto il mondo.
Nel territorio cosentino è stato il centro “Il Delfino”, che gestisce tre centri Sprar, ad organizzare le celebrazioni. Momenti ludico sportivi ma anche incontri per discutere di uomini erranti per il mondo tra mille difficoltà, alla ricerca di luoghi dove poter vivere nella normalità, don Salvatore Vergara, presidente del centro, e i suoi volontari li hanno realizzati a Celico, Mendicino e Pedace, tre piccoli comuni dell’hinterland di Cosenza.
“In occasione del cinquantennale della “Convenzione di Ginevra” – dice don Salvatore – che ha definito lo status di rifugiato, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito nel 2000 la Giornata mondiale del Rifugiato che, prima di allora, veniva celebrata solo in alcuni Paesi africani. Anche quest’anno – continua il presidente de “Il Delfino” – l’iniziativa si è rivelata importante perché è stata un’occasione per comunicare e diffondere il diritto di asilo, raccontando le esperienze territoriali di accoglienza dei progetti Sprar e le storie e la condizione in Italia di questi uomini. E anche stavolta la gente ha partecipato con grande senso di fratellanza”.