Cosenza, “Tra Vallascura e dua jumi currenti” al Cavern Club Arci Aprile
Una proposta di canzoni d’amore e malasorte, rabbia e brigantaggio, malavita, emigrazione, carcere e lotta. Brani tramandati oralmente e di autori anonimi, tranne Majia che è di un autore del ‘900, Michele De Marco.
Finalmente il 26 novembre alle ore 20,30 dopo quasi 3 anni, lo storico Cavern Club Arci Aprile di Cosenza riapre i battenti alle sue sale, e lo fa ricollegandosi alla sua tradizione di Concerti spettacolo e Teatro canzone.
“Tra Vallascura e dua jumi currenti” è una proposta di canzoni d’amore e malasorte, rabbia e brigantaggio, malavita, emigrazione, carcere e lotta. Brani tramandati oralmente e di autori anonimi, tranne Majia che è di un autore del ‘900, Michele De Marco. Un patrimonio poco conosciuto e valorizzato nella nostra terra di Calabria, dove ancora prevalgono stereotipi a volte troppo retorici, a volte troppo goliardici.
Verranno eseguiti testi molto antichi, le cui musiche sono state elaborate tenendo conto dei canoni musicali dell’epoca fatti di semplici accordi e di prevalenza della voce solista, che facevano parte di una trasmissione RAI del 1975 dal titolo “Vuci e canti calabresi dell’una e dell’altra Calabria” con brani composti da Pino e Sergio Artese con Giuseppe Pallone. I canti percorrono l’intero ciclo di vita e veicolano un messaggio: solo il riscatto dalla condizione sociale in cui versa la nostra
terra la potrà salvare ed è questo il contenuto più forte della canzone finale “Catarra d’oro e citula d’argento “. Ideatore della serata, Angelo Lombardi, testimone di una tradizione familiare legata profondamente alle radici artistiche della nostra terra, e di un percorso personale che lo ha portato più volte in RAI e ad animare i nostri Teatri sia in veste di brillante conduttore che di vero e completo showman. Lo accompagneranno le voci di Anna Rita Sica e di Maria Rosa Vuono, che giocano in casa, ed i maestri Claudio Mazzei e Giovanni Altomare all’organetto.