Crisi idrica: in Calabria l’acqua c’è, ma va a finire in mare
La Calabria è assetata, ma 200 milioni di metri cubi d’acqua finiscono annualmente in mare: a denunciarlo è l’Anbi (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) su indicazione del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese, che ha documentato la vicenda.
“Le difficoltà di approvvigionamento irriguo e le conseguenze economico-sociali non sono una novità per il territorio calabrese, ma quest’anno la situazione sta precipitando a causa della siccità” segnala con preoccupazione Massimo Gargano, Direttore Generale di Anbi.
È per questo che il Consorzio di bonifica si rivolge alle più alte cariche istituzionali, sollecitando attenzione sul ciclo idrico nella provincia di Crotone, dove una società privata è stata legittimata a produrre energia e profitti con concessioni d’uso di risorse idriche pubbliche che, al termine dello sfruttamento, sversa però in mare, nonostante la sete dei campi coltivati e dei cittadini!
Verso la fine dello scorso Marzo, il Consorzio di bonifica, di fronte alle condizioni climatiche che si andavano registrando, aveva chiesto l’autorizzazione all’irrigazione di soccorso per completare il ciclo colturale dei prodotti autunno–vernini: vennero così concesse le derivazioni minime necessarie, con conseguente diminuzione, però, dei volumi idrici previsti per l’intero 2021 e già ridotti di 3 milioni di metri cubi, “anticipati” l’anno scorso.
Non solo: nelle scorse settimane, durante la fase più delicata per i raccolti (soprattutto pomodori, angurie e mais) si è diminuita la portata disponibile, impedendo così il servizio irriguo agli agricoltori delle zone più alte e riducendo ulteriormente la quantità d’acqua trattenuta nell’invaso di Sant’ Anna che, scendendo sotto la soglia dei 4 milioni di metri cubi, non potrà più soddisfare le esigenze dell’irrigazione dovendo, per legge, garantire l’uso idropotabile al comune di Isola Capo Rizzuto.
“Ciò provocherà danni alle colture e quindi all’economia del territorio, esacerbando gli animi e creando fibrillazioni sociali. Intervenendo nei tempi dovuti, come più volte richiesto, tutto questo si sarebbe potuto evitare!” evidenza Roberto Torchia, Presidente del Consorzio di bonifica Ionio Crotonese.
L’insufficiente situazione idrica costringerà l’ente consortile anche ad interrompere la fornitura di “acqua grezza” a servizio degli insediamenti turistici della fascia ionica. (Agenzia DIRE)