Crotone: il banco di Dodò Gabriele non è più vuoto
CROTONE – Il banco di Dodò Gabriele non è più vuoto. I ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Margherita, Ic Papanice, lo hanno voluto riempire di foto, fiori e di pensieri, per non dimenticarlo. Perché come hanno scritto sul suo banco: “Quando qualcuno che ami diventa un ricordo, questo ricordo diventa un tesoro”.
Il piccolo Dodò, ucciso nell’estate 2009, a soli undici anni, a settembre di quell’anno, avrebbe dovuto frequentare la classe prima della scuola media Margherita. Per lui la campanella non è mai suonata. I suoi compagni di scuola lo hanno atteso invano. Il suo banco è rimasto vuoto. Ma la sua assenza è diventata presenza in questi anni, attraverso i temi dei suoi amici che lo hanno sempre ricordato.
LA STORIA DI DODO’ NEL LIBRO DI BRUNO PALERMO
I ragazzi che frequentano, guidati dalla docente di tecnologia Anna Chirumbolo, hanno voluto realizzare” il banco di Dodò”, per tramandarne la memoria anche per chi verrà in futuro in questa scuola. Il banco è stato presentato martedì mattina ai genitori di Dodò, Francesca e Giovanni, presenti nell’istituto per un incontro con i ragazzi, nell’ambito delle manifestazioni in programma di Libera, per il prossimo 21 marzo, giornata della memoria e dell’impegno. Il banco di Dodò è stato posizionato nella biblioteca del Circolo dei piccoli lettori di Margherita. “Chiediamo anche alle altre scuole che hanno avuto un alunno vittima di mafia – ha spiegato Pamela Presti, responsabile del plesso – di creare un banco ad eterna memoria, per perpetuarne il ricordo e per trasformare quel vuoto in presenza”.
È stata una mattinata intensa, nella scuola media di Margherita. Le parole dei genitori di Dodò hanno profondamente colpito i ragazzi. Tanta la commozione tra gli studenti e i docenti intervenuti. Dopo la proiezione di due video toccanti, ha parlato Giovanni Gabriele raccontando la cronaca della vicenda e gli esiti giudiziari. Poi è intervenuta Francesca, la mamma di Dodò, che di è soffermata sulla figura del figlio e di quelle degli esecutori dell’omicidio, descrivendoli come persone che hanno sbagliato, che hanno fatto male anche alle loro vite e dell’importanza della scuola come luogo di contrasto alla mafia.
“Ognuno faccia la propria parte”. Ha ricordato in chiusura Giovanni Gabriele, invitando i ragazzi a partecipare il prossimo 21 marzo alla manifestazione di Libera che si terrà a Vibo. Gli studenti della scuola, che saranno accompagnati a Vibo dalle docenti Pamela Presti e Letizia Scotta, hanno dato la loro adesione al progetto di Libera nei mesi scorsi, realizzando, in questi giorni, laboratori didattici proprio su questo tema. (Comunicato Stampa)