Crotone, nasce un comitato per salvare l’ex piscina Coni
(di Francesca Caiazzo) CROTONE – In principio fu il cemento al posto dell’acqua. La fontana in piazza Rino Gaetano non esiste più, al suo posto un “monumento” che nelle intenzioni dovrebbe richiamare le onde del mare, su cui si erge una barca a vela. L’impianto pare avesse dei problemi, la fontana non ha mai funzionato a dovere e nel tempo, la vasca che una volta ospitava anche piccoli pesci, era divenuta ricettacolo di rifiuti di ogni sorta. Il malfunzionamento delle tubature, inoltre, provocava perdite d’acqua rendendo la pavimentazione della piazzetta scivolosa. Nel solo 2016, il Comune – fa sapere il sindaco Ugo Pugliese – ha speso circa 100mila euro per risarcimenti a cittadini che proprio in quel punto del lungomare sono caduti, riportando ferite.
Di manutenzione e rispristino neanche a parlarne. Anche i commercianti della zona si sono rifiutati di dover per l’ennesima volta occuparsi di un bene pubblico, che tutti dovrebbero rispettare e che l’ente comunale dovrebbe tutelare.
In attesa che il lavoro venga ultimato con la posa della resina, che conferirà l’effetto mare a quello che per il momento appare un freddo blocco di cemento, la giunta Pugliese ha avviato, nella stessa area, i lavori di pulizia e messa in sicurezza dell’ex piscina Coni. Dopo oltre un decennio di abbandono, finalmente qualcuno decide di mettere mano e ridare dignità a un luogo caro a tanti crotonesi.
Ma anche in questo caso, non vi sarebbe possibilità, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, di ripristinare la struttura nella sua funzione originaria. Non esiste un progetto definitivo su come trasformare l’ex piscina. Anche per questo l’assessore allo sport Giuseppe Frisenda ha fatto appello ai professionisti della città affinché diano un contributo progettuale. Nel frattempo una task force si occuperà di intercettare fondi anche comunitari per finanziare gli eventuali futuri lavori.
Al momento, il Comune ha messo in campo 15mila euro per ripulire la struttura e intervenire sui muri perimetrali, che saranno ricoperti da pannelli bianchi sui quali attraverso delle serigrafie verrà raccontata la gloriosa storia dello sport crotonese. Un atto doveroso e urgente, visto che l’ex piscina era diventata un dormitorio a cielo aperto per alcuni immigrati, che erano anche soliti fare i propri bisogni nell’area della piscina adiacente alla sede della locale ProLoco. Bisognava, dunque, intervenire per una questione di sicurezza e di igiene per non mettere a repentaglio la salute pubblica.
Se per la cementificazione della fontana, la protesta è nata e terminata sui social network con tanto di comunicato dell’assessore Frisenda che spiegava a modo suo le ragioni di tale scelta, la vicenda della piscina è destinata, invece, a protrarsi con conseguenze diverse.
Da una parte, infatti, i cittadini hanno accolto favorevolmente i lavori di pulizia e messa in sicurezza, dall’altra contrastano fortemente l’ipotesi di un eventuale progetto che snaturi l’originariadestinazione della struttura.
Quella vasca, ora sporca e abbandonata, rappresenta qualcosa di diverso rispetto anche alla semplice fontana di piazza Rino Gaetnao. E’ parte dell’infanzia di molti crotonesi, è parte dei ricordi di intere famiglie, rappresenta un pezzo di storia della città e dello sport crotonese. Lo stesso presidente del Club Velico di Crotone, Francesco Verri, ha annunciato la costituzione del “Comitato Amici della Piscina” e il lancio di una petizione con tanto di raccolta firme. Il primo dibattito pubblico che sancirà ufficialmente la nascita del comitato stesso è stato organizzato per lunedì 3 luglio alle ore 19:00 presso la Libreria Cerrelli.
Cementificare anche l’ex piscina significherebbe tumulare un sogno, una speranza. Arrendersi di fronte a una sconfitta. Non si può vivere di nostalgica memoria, ma non si può neanche cancellare per sempre il segno di quel passato che tanto ha dato alla città. Un passato che potrebbe ritornare, se solo ci fosse la reale volontà. Non tutto può essere relegato a un semplice calcolo economico.
Non riempite di cemento anche l’ex piscina. Riconsegnatela ai giovani di questa città. Perché il sogno di ieri potrebbe avverarsi anche domani.