Cyberbullismo: Save the Children, un ragazzo su dieci lo ha subìto
“Il Cyberbullismo è un fenomeno che vede i minori come principali vittime e per questo è importante che il testo della legge approvata oggi in via definitiva sia pensato tenendo conto di questo specifico ambito di riferimento. Il nostro Paese si è dotato di una legge che prevede delle misure concrete per prevenire e affrontare un fenomeno che coinvolge un numero sempre maggiore di ragazzi in Italia. Ora è importante che questo provvedimento venga subito messo in pratica coinvolgendo tutti gli attori interessati, per contrastare immediatamente un fenomeno che si fa ogni giorno più preoccupante”. Questo il commento di Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, in seguito all’approvazione definitiva in quarta lettura alla Camera dei Deputati della legge per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
Secondo una recente ricerca condotta da IPSOS per Save the Children, un ragazzo su dieci tra quelli intervistati ha subito atti di cyberbullismo e il 21% di loro afferma di conoscere qualcuno che ne è sono stato vittima. “I bambini e i ragazzi sono sempre più esposti al rischio di vivere esperienze negative sulla rete, anche perché l’età media a cui accedono ad esempio ad uno smartphone è sempre più bassa, intorno agli 11 anni e mezzo”, spiega Raffaela Milano. “I bambini e i ragazzi sono fortemente esposti al linguaggio ostile che si sviluppa sulla rete e che vivono sia personalmente che attraverso le esperienze dei loro amici. Basti pensare che al 29% dei bambini e dei ragazzi è capitato personalmente di leggere commenti violenti nel corso di una conversazione su una chat o su un social network e che al 13% è capitato di ricevere da parte di persone conosciute su Internet, foto o video particolarmente violenti che li hanno fatti sentire a disagio”.
Save the Children affronta il tema dell’educazione all’utilizzo nei nuovi media all’interno di tutti i suoi programmi rivolti a bambini e adolescenti in Italia e dal 2012 è impegnata insieme al MIUR, nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”, a portare avanti attività di prevenzione in tutto il Paese.
“Con questa nuova legge, la scuola avrà un ruolo fondamentale nella prevenzione e nella gestione di questo fenomeno ed è fondamentale che ogni istituto scolastico dovrà provvedere ad individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo”, conclude Raffaela Milano. “Siamo soddisfatti dell’aspetto formativo, preventivo ed educativo della legge, che prevede anche il coinvolgimento delle famiglie. Fondamentale inoltre, l’attivazione di azioni educative da parte del dirigente scolastico nei casi in cui la condotta del minore non costituisca reato”. (Comunicato Stampa)