Differenza Donna: “Sugli allontanamenti dei minori intervenga il Garante”
“Da 10 anni negli uffici giudiziari, competenti in materia di affidamento dei figli, si sono radicate prassi applicative del diritto di famiglia particolarmente discriminatorie nei confronti delle donne, che sono sistematicamente accusate di condotte ostative della genitorialità paterna, nel momento in cui i figli e le figlie manifestino difficoltà fino al rifiuto del padre”. Lo dicono le avvocate di ‘Differenza Donna’, Maria Teresa Manente e Ilaria Boiano, in una lettera al Garante nazionale delle persone private della libertà personale pubblicata su DonnexDiritti.
Le donne che si separano da un partner violento sono a rischio: “Nessuna donna che denuncia violenza nelle relazioni familiari è ormai protetta contro insinuazioni pretestuose che poi divengono assurde ‘diagnosi’ di alienazione genitoriale“, spiegano le avvocate.
“Tutte le donne che decidono di separarsi o di richiedere all’autorità giudiziaria la regolamentazione dell’affidamento dei figli sono a rischio di essere stigmatizzate quali “madri malevoli”. Per le donne straniere si aggiunge “lo stigma di inadeguatezza motivato da valutazioni razziste”.
I minori “patiscono quale conseguenza diretta la recisione del legame materno con modalità che si traducono in trattamenti inumani e degradanti”. In questo momento, sottolineano Manente e Boiano, è “in atto un vero assedio per prelevare il minore che si rifiuta di lasciare la madre”. Perciò chiedono al Garante di “monitorare tutte le esecuzioni dei provvedimenti riguardanti i minori sul territorio nazionale”, soprattutto quelle disposte “con ausilio della forza pubblica”. (Agenzia DIRE)