Diocesi di Matera-Irsina, il 4 dicembre l’inaugurazione della nuova Mensa Don Giovanni Mele
La nuova Mensa il 25 settembre scorso è stata anche visitata e già benedetta da Papa Francesco in occasione della sua presenza a Matera per la conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale.
Domenica 4 dicembre, alle ore 12:00, l’Arcivescovo Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo inaugurerà la nuova Mensa don Giovanni Mele a Matera in Via Cererie. La Mensa sorge in un’area appartenuta all’ALSIA e trasferita al Comune di Matera.
L’immobile si sviluppa su un unico livello fuori terra di 276 metri quadrati, con ampi spazi liberi all’aperto per l’accoglienza, in un’area verde di oltre 360 metri quadri, priva di barriere architettoniche e dotata di zone per il parcheggio.
Le scelte progettuali sono ispirate a criteri di sostenibilità.
L’opera architettonica è stata donata all’Associazione don Giovanni Mele dalla Fondazione Egidio Tamburrino, mentre i mobili e le attrezzature per la cucina sono state donate da Caritas Italiana e dall’Arcidiocesi di Matera-Irsina in esecuzione di volontà testamentarie del compianto giudice Dott. Guglielmo Loschiavo.
La nuova Mensa il 25 settembre scorso è stata anche visitata e già benedetta da Papa Francesco in occasione della sua presenza a Matera per la conclusione del Congresso Eucaristico Nazionale.
“Torniamo al gusto del pane” è stato il tema e il titolo del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale: “Oltre al primato di Dio, l’Eucaristia ci chiama all’amore dei fratelli. Questo Pane è per eccellenza il Sacramento dell’amore. E allora oggi, insieme, riconosciamo che l’Eucaristia è profezia di un mondo nuovo, è la presenza di Gesù che ci chiede di impegnarci perché accada un’effettiva conversione: conversione dall’indifferenza alla compassione, conversione dallo spreco alla condivisione, conversione dall’egoismo all’amore, conversione dall’individualismo alla fraternità”, ha detto Papa Francesco nell’Omelia; la nuova Mensa don Giovanni Mele vuole essere questo per la Città di Matera, “Città del pane”, e per l’intera Arcidiocesi: luogo nel quale il gusto del pane non deve sfamare solo la fame del corpo, ma soprattutto quella della giustizia sociale, di futuro, di pace.