Dj Fabo, Binetti: “Non abbiamo diritto di anticipare la morte”
“La vicenda di Fabo riempie tutti noi di tristezza e dolore. Ma questo non ha a che vedere con il disegno di legge sul testamento biologico, perche’ in questo disegno, che uscira’ dalla Camera, concordemente l’intera Commissione Affari Sociali dice ‘no’ all’eutanasia. La divisione all’interno della Commissione e’ tra coloro che vogliono che questo ‘no’ sia esplicito, chiaro e scritto nella legge, e coloro che dicono che la legge cosi’ com’e’ ha bisogno di questa puntualizzazione perche’ e’ gia’ contraria all’eutanasia. Quello che appare oggi sui giornali, il modo in cui viene data la notizia relativamente al viaggio di Fabo in Svizzera per chiedere che gli venga praticato un suicidio assistito dimostra quanto sia necessario che nella legge sia scritto ‘no’ all’eutanasia, perche’ mai nessuno domani possa interpretarla in una legge eutanasica”. Cosi’ l’onorevole dell’Udc, Paola Binetti, interpellata a margine di un evento a Roma sul caso di Fabiano Antoniani (in arte dj Fabo), il ragazzo di 39 anni rimasto cieco e tetraplegico (a seguito di un grave incidente stradale nel 2014) che ha scelto l’eutanasia. La sua ‘morte dolce’ e’ avvenuta oggi in una clinica in Svizzera, dove Fabo ha deciso di andare dopo il terzo rinvio della legge sul testamento biologico in Italia.
“Questo punto di vista- ha proseguito Binetti- e’ condiviso non solo da un gruppo di parlamentari ma anche di partiti politici presenti in questo momento in Parlamento: noi ne calcoliamo per lo meno 7 o 8, che vanno dall’Udc, dove sono io, all’Ncd, a Forza Italia, ai ‘fittiani’, ai Civici e Democratici, a Democrazia Solidale. Ci sono insomma diversi partiti in cui il filo rosso che li lega e’ una piu’ forte esplicita presa di posizione coerente con la proprie credenze e tradizione cattolica, ma in realta’ abbraccia totalmente una piu’ ampia area politica che e’ disposta a dire che questa legge, se esplicita il suo ‘no’ all’eutanasia, potrebbe essere approvata ieri, non domani”. Superato questo modo, dunque, secondo Binetti la legge si potrebbe approvare velocemente.
Dj Fabo pero’ voleva morire, diceva che la sua non era piu’ vita ma sofferenza, ma soprattutto che morire era un suo diritto. Cosa dice lei? “Io dico che il diritto a morire ce lo abbiamo tutti- ha risposto all’agenzia Dire l’on. Binetti- tanto e’ vero che prima o poi noi tutti moriremo. Il punto e’ che non abbiamo il diritto ad anticipare la nostra morte; viceversa abbiamo il diritto a morire il piu’ dignitosamente possibile ed e’ quello che noi offriamo. Abbiamo cercato di mettere questo concetto in testi normativi, che sono considerati tra i migliori in Europa, come la legge sulle cure palliative dove per esempio e’ prevista anche la sedazione profonda e la possibilita’ di ‘dormire’, come ha detto recentemente il paziente in provincia di Treviso, Dino: ‘Io vorrei solo dormire, non voglio morire’. Tant’e’ vero che lui non ha rinunciato al respiratore artificiale, ma semplicemente ha accettato che piano piano fosse aiutato ad addormentarsi. Ma questa non e’ eutanasia, attenzione, perche’ non c’e’ una volonta’ di morte cercata con tenacia e determinazione”.
Ha aggiunto quindi Binetti: “Io posso anche morire perche’ le situazioni e le circostanze della mia malattie mi portano a morire. Noi siamo totalmente contrari all’accanimento terapeutico, ma si puo’ fare di tutto per lenire il dolore di una persona, compresa la sedazione profonda. Questo non significa pero’ che io faccio di tutto per accelerare la morte di quella persona, sono due cose molto diverse”. (DIRE)