Dopo di noi, oggi la legge?
ROMA – Il Dopo di noi potrebbe essere legge oggi pomeriggio: almeno è questo l’auspicio della deputata Pd Elena Carnevali, relatrice alla Camera. “Stiamo esaminando i 26 emendamenti, speriamo di riuscire a chiudere e approvare nella seduta di domani. E’ stato un duro lavoro”, ha detto ieri Carnevali all’Agenzia Redattore Sociale. Dopo una lunga gestazione alla Camera, infatti, il testo è stato modificato al Senato. “L’impianto è rimasto lo stesso, ma nel testo Senato sono stati rinforzati e chiariti alcuni aspetti fondamentali – ha proseguito Carnevali – Primo fra tutti, l’elemento dell’integrazione e del coinvolgimento dei soggetti interessati, in base al principio dell’autodeterminazione”.
Il “cuore” del provvedimento è contenuto, per Carnevali, negli articoli 2, 3 e 4:, “laddove si parla di obiettivi di servizio, nell’ambito dei livelli essenziali. Ora porremo molta attenzione alla fase attuativa dei decreti. Noi ci siamo assunti responsabilità pubblica nell’ambito delle politiche sociali, ma spetta sopratutto a regioni ed enti locali mettere in pratica le indicazioni e risolvere le disparità territoriali. Dal concetto di sperimentazioni, realizzate in questi anni dalla lungimiranza del terzo settore in accordo con enti locali, si passa alla strutturalità”.
Fondamentale, tra le modifiche avvenute al testo in Senato, “il passaggio dell’articolo 2 in cui si chiarisce che le misure contenute nella legge sono integrative alle politiche che riguardano l’ambito socio sanitario”. E’ stato poi modificato l’articolo 6, che ha esteso agevolazioni ed esenzioni ad altri istituti oltre il trust: “esenzioni da imposta di successione e agevolazioni fiscali – spiega Carnevali – saranno applicate non solo al trust ma anche a vincoli di destinazione d’uso e fondi speciali che vengono costituiti con affidamento fiduciario”.
Rilevante poi la modifica al “comma b del fondo, laddove si precisa che l’eventuale ricorso a interventi abitativi extrafamiliari debbano essere in via residuale e nel superiore interesse della persona con disabilità. Una richiesta avanzata giustamente soprattutto dalle associazioni, che ci è parso importante e opportuno recepire”. Nel complesso, “mi pare che avremo una buona legge, grazie sopratutto ai contributi che abbiamo ricevuto dalle associazioni, dal terzo settore e dalle stesse famiglie”. (Agenzia Redattore Sociale)