“Droghe on line, mercato in evoluzione come lo shopping”
ROMA – “Oggi quasi ogni tipo di droga illegale può essere acquistata su internet e consegnata per posta. Il mercato illecito è in continua evoluzione, per questo anche i nostri sforzi per eliminarlo devono essere tali”. È quanto afferma Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e cittadinanza in una nota dell’Osservatorio Ue sulle droghe di Lisbona che oggi ha pubblicato un rapporto sull’evoluzione del mercato delle droghe su internet. Nonostante le piazze “offline” siano ancora predominanti per quanto riguarda il traffico e la vendita al dettaglio di stupefacenti, l’allarme lanciato dall’agenzia dell’Unione europea è rivolto al futuro: “i market online della droga – spiega il report – hanno il potenziale per trasformare la vendita della droga, allo stesso modo come lo shopping online ha rivoluzionato l’esperienza della vendita al dettaglio”.
Secondo i dati raccolti dalla stessa agenzia Ue sulle droghe, infatti, solo nel 2013 sono stati individuati 651 siti web che vendevano droghe “legali” in Europa, mentre le vendite online di farmaci sono aumentate notevolmente soprattutto dai primi anni del 2000. Tuttavia, spiega il rapporto, secondo alcuni studi condotti tra quanti acquistano sostanze stupefacenti, sono ancora pochi quelli che comprano online. Il fenomeno, però, potrebbe evolvere ulteriormente in futuro. “Dobbiamo fermare l’abuso di Internet da parte di coloro che vogliono trasformarlo in un mercato della droga – aggiunge Avramopoulos -. La tecnologia offre nuove opportunità per le forze dell’ordine per affrontare la minaccia”.
Secondo il direttore dell’Osservatorio di Lisbona, Alexis Goosdeel, le piazze di spaccio virtuali “stanno espandendo i confini, offrendo opzioni più ampie ai potenziali acquirenti”. Uno sviluppo “preoccupante”, spiega Goosdeel, che l’agenzia Ue seguirà con attenzione. Non è solo il web in sé, infatti, a nascondere insidie. E’ soprattutto il “deep web” a preoccupare le autorità europee e gli esperti. Secondo il rapporto, infatti, se sul web circolano le cosiddette nuove sostanze psicoattive, precursori o sostanze su cui pesano ambiguità giuridiche, nel deep web vengono vendute vere e proprie droghe illecite. Per il rapporto, quindi, sono le piazze di spaccio online a rappresentare la nuova sfida per le istituzioni. “La velocità con cui Internet permette ai mercati della droga di trasformarsi – conclude il report – rappresenta la maggiore sfida per l’applicazione della legge, la salute pubblica, la ricerca e le agenzie di monitoraggio”. (Agenzia Redattore Sociale)