Elisoccorso Cirò Marina, Comitato Marrelli Hospital: “Ora basta, serve manifestazione a Roma”
Anche il Comitato Marrelli Hospital interviene con la nota che segue sulla chiusura della base dell’elisoccorso di Cirò Marina (KR).
È una terra amara la nostra, fatta di uomini che obbediscono ad un potere che arriva da Roma, che detta numeri sotto la parvenza del rigore economico, ed invece … “gestisce il destino degli uomini e delle donne della nostra terra”.
Restiamo sbigottiti di fronte a tale atteggiamento ed a tale arroganza.
Eliminare la base dell’Elisoccorso di Cirò Marina vuol dire azzoppare ancora una volta la sanità calabrese e quella di Crotone, privarla di una possibilità, di una chance.
Cari calabresi tutti, non dobbiamo rassegnarci, chi si ammala nella nostra terra non può essere condannato. Dobbiamo lottare e non dobbiamo arrenderci agli sterili numeri, al diktat di un decreto.
Dietro il famigerato DM 70/2015 che detta i parametri non solo di quante basi di Elisoccorso debba avere una regione, ma anche quante Pet in funzione in base al numero di abitanti o quanti posti letto di oncologia, si nascondono uomini e donne, gli stessi che con la nomina di un commissario o di un direttore generale vogliono gestire potere, condizionando la vita di tante persone.
Come comitato Marrelli Hospital non vogliamo stare in silenzio di fronte a queste ulteriori ingiustizie. Ricordiamo ai commissari che il Marrelli Hospital ha iniziato a lavorare con un budget minimo e ridicolo e nonostante la forte presa di posizione dei sindaci e dell’Asp di Crotone, ancora ad oggi nessuna novità sull’accreditamento della radiologia, della Pet e della Radioterapia. Una vera e propria ingiustizia se si considera che queste attrezzature sono già presenti e installate nella struttura crotonese.
Adesso, inoltre, assistiamo ad una nuova ed ulteriore beffa dei commissari Massimo Scura e Andrea Urbani: si riducono da quattro a tre le basi di elisoccorso e viene dismessa quella di Cirò Marina, mentre passano da cinque a tre le centrali operative del 118, facendo saltare Crotone e Vibo che vengono accorpate a Catanzaro.
Un ulteriore atto di forza nei riguardi dei cittadini a cui vengono sottratti servizi alla persona necessari e indispensabili.
Crotone non vuole e non può più sopportare in silenzio. Ecco perché riteniamo di voler essere in prima fila, per contrastare questo atteggiamento e per dire che pochi uomini non possono condizionare un intero popolo. È il momento di dire basta, è il momento di scendere in piazza numerosi ed andare insieme a manifestare, non a Catanzaro, bensì direttamente a Roma.