Emergenza casa, resta inascoltato l’appello dei sindacati di Palermo

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foto ilfattonisseno.it

PALERMO – L’emergenza casa in Sicilia e, a Palermo in particolare, è un dramma che cresce senza fine. A dirlo è il presidente del Sunia di Palermo Zaher Darwish. Sono tante, infatti, le situazioni che ogni settimana si presentano: sfratti o sgomberi di immobili da parte di alcune famiglie che poi con una sorta di mediazione vengono soltanto prorogati di qualche tempo, generalmente di un mese, in attesa di trovare altre soluzioni. Ieri mattina c’è stato un altro tentativo di sgombero di una famiglia con disagio economico con due figli minori da un immobile ubicato nella periferia di Ciaculli. Il Sunia è intervenuto sul posto ma il caso era stato già sottoposto all’attenzione del sindaco e degli assessori al Patrimonio e Attività sociali, sottolineando soprattutto la presenza di minori e le relative garanzie per questi ultimi. Tra le motivazioni dello sgombero ci sarebbe un rischio idrogeologico a carico dell’immobile destinato alla demolizione che si trova come altre case vicino ad una montagna. Anche in questo caso in seguito al malore di uno dei familiari ed ad altre situazioni contigenti legate sempre alla presenza dei minori si è riusciti, anche attraverso la mediazione del Sunia, ad avere la proroga per un altro mese.

“Considerato che ci sono altre case vicine, il rischio idrogeologico dovrebbe riguardare tutti – sostiene il presidente del Sunia Zaher Darwish -. Al di là di questo caso specifico ci sorprende come l’amministrazione comunale non riesca a fronteggiare i vari casi di emergenza casa e povertà insieme di cui Palermo è piena. Stiamo valutando con tutte le realtà impegnate sul tema quale soluzione percorrere per rispondere a questo tragedia continua. Da oltre un mese abbiamo chiesto di avere un incontro con il sindaco senza avere ancora una risposta. Anche l’approvazione della delibera che aiuterebbe i casi delle famiglie con disabili è, per il momento, ancora in alto mare. Intanto, per quanto ci riguarda, insieme ai comitati di lotta per la casa organizzeremo a breve un’assemblea pubblica”.

Tra le soluzioni a favore delle diverse famiglie che non riescono per lo stato di indigenza in cui sono a pagare un affitto ci sarebbe l’assegnazione di beni confiscati. Il numero è però molto basso e le attese sono molto lunghe. Recentemente, infatti, ne sono stati assegnati soltanto otto. Inoltre, per coloro che oltre allo stato di povertà hanno anche quello della grave disabilità di un familiare è ancora in cantiere al consiglio comunale la delibera di modifica del regolamento comunale che in deroga alla graduatoria dell’emergenza abitativa dovrebbe trattare questi casi con un’altra priorità. La delibera che doveva essere discussa la settimana scorsa è rimasta ferma per altri emendamenti che hanno presentato alcuni consiglieri comunali. Tra le possibili strade che il Sunia come tutte le altre realtà associative che a vario livello sono impegnate sul tema dell’emergenza casa sta valutando ci sarebbe anche quella di chiedere la convocazione urgente di un tavolo tecnico interistituzionale in prefettura.

Intanto, per la Sicilia sono arrivati i fondi della regione per la morosità incolpevole, destinati a sostenere le famiglie che non riescono a pagare più l’affitto per ragioni indipendenti dalla loro volontà e che per questo hanno in corso uno sfratto. “I comuni emanino immediatamente i bandi – dice la segretaria regionale del Sunia Giusy Milazzo e si attivino a pubblicizzare la possibilità di accesso al contributo”. Il Sunia chiede anche alla regione la riunione del tavolo tecnico già istituto facendone una cabina di regia e alle prefetture di svolgere “una funzione di coordinamento anche per disporre in tempi certi la moratoria degli sfratti per i soggetti che rientrano nei casi di morosità incolpevole”.

La misura è destinata a chi non riesce più a fare fronte alle spese di affitto  per cause come la perdita del posto di lavoro o la malattia di un componente del nucleo familiare. Ogni anno circa 10 mila famiglie in Sicilia, di cui circa 4 mila a Catania e 3 mila a Palermo sono coinvolte in una procedura di sfratto e il 95% di questi nuclei familiari si trova in una condizione di forte disagio socio-economico tale da rientrare nella casistica della morosità incolpevole. Per la Sicilia lo stanziamento per la morosità incolpevole ammonta a 1.326.472,11 euro. “Occorre fare tutto il possibile affinchè la somma in questione sia utilizzata pienamente evitando quello che è successo nel 2015. Il mancato utilizzo di queste somme sarebbe inaccettabile – spiega Milazzo – a fronte di una gravissima emergenza abitativa di cui gli sfratti costituiscono la punta dell’iceberg”. (Agenzia Redattore Sociale)