Il caldo, il contatto con la sabbia, i bagni in mare e i tuffi in piscina, una maggiore attività sessuale possono provocare infezioni vaginali e secrezioni anomale. E al primo sintomo è bene rivolgersi allo specialista. L’agenzia di stampa Dire, per approfondire l’argomento, ha raggiunto la dottoressa Eliana Fuggetta, ginecologa presso l’Uoc di Ginecologia diretta dal dottor Francesco Maneschi, dell’ospedale San Giovanni Addolorata a Roma.
– Il mare fa pensare subito alle vacanze e al relax. Ma la sabbia e l’acqua possono provocare fastidiose infezioni genitali soprattutto nelle donne. Cosa è bene fare e quali sono i sintomi da non sottovalutare? “
“In estate si riscontra un aumento delle infezioni vaginali poiché il caldo favorisce un ambiente umido che facilita la proliferazione di germi patogeni. Infatti nell’ecosistema vaginale convivono, in perfetto equilibrio, numerosi organismi tra cui il bacillo di Doderlein che contribuisce a mantenere il livello del ph ideale tra 3.5 e 4.7 e rappresenta la principale difesa contro batteri e funghi. Il caldo, la sabbia e i rapporti sessuali frequenti possono alterare questo equilibrio e provocare l’insorgenza di numerosi disturbi intimi che si manifestano con secrezioni vaginali, a volte maleodoranti o biancastre e dense. Non è infrequente avvertire prurito, irritazione vulvare e dolore durante i rapporti sessuali”.
– In caso di dubbio a quali esami ci si deve sottoporre e le terapie previste in questi casi quali sono?
“Alla comparsa di uno di questi sintomi è sempre bene rivolgersi allo specialista che attraverso una visita ginecologica potrà valutare il quadro infiammatorio e dare la giusta terapia o se necessario prescrivere dei tamponi cervico-vaginali. In genere si ricorre a trattamenti antimicotici e antibiotici per via vaginale o per via orale. E’ importante ricordare che la maggior parte delle vulvovaginiti, sia batteriche che da candida, sono scaturite da uno squilibrio dell’ecosistema vaginale pertanto a volte basta ripristinare la normale flora retto-vaginale mediante la somministrazione di probiotici per via orale o vaginale. Va invece evitato l’utilizzo di creme e lavande senza il consulto dello specialista, poiché possono rivelarsi dannose e inefficaci”.
– In generale per prevenire questo tipo di disturbi al mare, o comunque durante la stagione più calda, cosa è bene fare?
“E’ importante utilizzare la biancheria intima di cotone e preferibilmente non colorata. E’ sconsigliato usare indumenti aderenti e sintetici, mentre bisogna moderare l’uso dei salvaslip e prediligere un’alimentazione sana ed equilibrata a base di frutta e verdura, limitando il consumo dei carboidrati complessi. Inoltre bisogna mantenere la regolarità intestinale. Una volta al mare, evitare inoltre di indossare per molto tempo il costume bagnato e non sedersi sulla sabbia bagnata o a bordo piscina. Altrettanto utile è risciacquarsi con l’acqua dolce dopo il bagno. E poi adottare sempre una corretta igiene intima usando detergenti a ph acido specifici per l’età della donna. Ricorrere il meno possibile a lavande vaginali e usare con molta moderazione le salviettine intime antibatteriche, perché un uso prolungato può eliminare i bacilli ‘buoni’ presenti nell’ecosistema vaginale. Sembra banale ricordarlo, ma è necessario usare sempre asciugamani personali per le parti intime e cambiarli con cadenza regolare. Visto poi che in estate i rapporti sessuali sono più frequenti, non dimenticare di avere rapporti protetti sia per evitare gravidanze indesiderate che contrarre malattie sessualmente trasmesse, la maggior parte delle volte asintomatiche, come nel caso della Chlamydia, che può determinare infertilità nelle giovani donne”.
– Un ultima indicazione da offrire alle donne?
“Quello che mi preme trasmettere relativamente a questo argomento è che spesso è meglio essere poco aggressive con i farmaci. Le ragazze tendono a recarsi da sole in farmacia e acquistano molti prodotti come creme e ovuli che invece di aiutarle possono addirittura, se non appropriate per il caso specifico, danneggiarle. Le buone pratiche, la corretta igiene personale e il supporto con i probiotici è risolutivo. No al fai da te, rivolgersi sempre allo specialista”. (Agenzia DIRE)
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