FNSI: “Alla Regione Calabria giornalisti “a scelta””
CATANZARO – Anche la Fnsi chiede alla Regione Calabria di revocare la selezione di giornalisti per l’Ufficio Stampa della Giunta regionale avviata non tramite concorso pubblico ma con una manifestazione di interesse. Di seguito il comunicato che il sindacato dei giornalisti ha diffuso nella giornata di ieri.
“Sono trascorsi appena dieci giorni dal cordiale incontro, a Roma, con il vicepresidente della Regione Calabria, Antonio Viscomi, nella sua qualità di coordinatore della I Commissione Affari istituzionali e generali della Conferenza delle Regioni, per fare ordine nella materia che regola gli uffici stampa delle Regioni e indicare le «buone pratiche» per far emergere professionalità e peculiarità dei giornalisti della pubblica amministrazione, che proprio dalla Giunta calabrese giunge un segnale diametralmente opposto”. Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria commenta, così, la “Manifestazione d’interesse per la formazione di un elenco per il conferimento di incarichi di componente dell’ufficio stampa della Giunta regionale a personale esterno tra cui un cinefotoreporter”, con scadenza fissata dieci giorni dopo la pubblicazione sul sito istituzionale, avvenuta il 3 dicembre, a firma dei dirigenti generali del Dipartimento Presidenza, Giuseppe A. Bianco, e del Dipartimento Organizzazione, Risorse umane, Controlli, Luigi Bulotta.
Parliamo, naturalmente, della dotazione dell’Ufficio Stampa della Regione Calabria che, in base all’articolo 9 della legge regionale n. 7/1996, è composta da personale iscritto all’Albo nazionale dei giornalisti e “costituita da dipendenti delle amministrazioni pubbliche, anche in posizione di comando o fuori ruolo, ovvero da personale estraneo alla pubblica amministrazione in possesso dei titoli individuati dal decreto del Presidente della Repubblica 21 settembre 2001, n. 422”.
Dotazione che, con la deliberazione n. 336 del 26 aprile 2010, la Giunta regionale della Calabria ha quantificato nel numero massimo di “7 giornalisti professionisti o pubblicisti, tra cui un capo redattore ed un vice capo redattore”, elevata a 8 con deliberazione n. 350 del 10 maggio 2010, quando nel contingente dell’Ufficio Stampa è stato inserito anche un fotoreporter.
Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria
“Qualifiche e funzioni – sottolinea Carlo Parisi – lapalissianamente chiare a tutti tranne, evidentemente, agli estensori della manifestazione di interesse che, al primo punto della stessa, parlano di «formazione di un elenco per il conferimento di incarichi…da instaurarsi con contratto di collaborazione parasubordinata». Una scelta assurda, quella di affidare mansioni di lavoro subordinato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero autonoma, che esporrebbe la Regione Calabria al fondatissimo rischio di notevoli esborsi derivanti dalla scontata azione ispettiva per la regolarizzazione delle posizioni contrattuali. Ma non solo”.
“Dopo la sospensione «per sopraggiunti e imprevedibili ragioni istituzionali di un componente della Commissione» dalle prove di selezione per 5 giornalisti con funzioni di redattore ordinario – nell’ambito dei Piani di Comunicazione dei Programmi Operativi Fesr e Fse 2007/2013 – che si sarebbero dovute svolgere il 10 dicembre dello scorso anno, contestualmente all’insediamento del nuovo presidente Mario Oliverio, la Giunta Regionale – afferma Parisi – non sembra, infatti, per nulla intenzionata a cambiare registro in materia di selezione del personale, ovvero di bandire finalmente concorsi pubblici che assicurino ai tanti giornalisti disoccupati e precari una seria opportunità di lavoro”.
Singolare, inoltre, secondo il segretario del Sindacato dei giornalisti “il fatto che la «manifestazione di interesse», tramite mobilità volontaria, rivolta ai dipendenti di ruolo in servizio presso la Giunta della Regione Calabria (quindi, praticamente a costo zero), sia stata dichiarata esperita negativamente non perché all’interno della pubblica amministrazione non esistono valide professionalità, ma perché “i tre candidati interni che hanno fatto istanza non hanno ottenuto il prescritto nulla-osta dai dirigenti dei dipartimenti di appartenenza. E non è tutto”.
la Cittadella regionale
«L’istruttoria preliminare delle candidature – è scritto nell’avviso – sarà curata mediante verifica dei requisiti di ammissibilità da un gruppo di lavoro costituito con provvedimento assunto di concerto dai dirigenti generali dei dipartimenti Presidenza e Organizzazione, risorse umane e controlli». Non è specificato chi saranno i componenti del gruppo di lavoro, ma è chiaramente scritto che «tale istruttoria si concluderà con la formazione di appositi elenchi che non danno luogo alla formazione di alcuna graduatoria». E addirittura che «il presidente della Giunta Regionale, sulla base degli elenchi predisposti, individuerà il/i soggetto/i a cui affidare l’incarico, mediante decisione orientata agli obiettivi di carattere strategico richiesti all’Ufficio Stampa, nell’ambito dei processi di pianificazione e di indirizzo politico determinati dagli Organi di Governo». “Insomma, – osserva Carlo Parisi –Oliverio avrà la facoltà di scegliere tranquillamente chi vuole, con buona pace della trasparenza, della professionalità, della meritocrazia, dell’opportunità di offrire a tutti la possibilità di conquistarsi con merito un posto di lavoro lautamente retribuito”.
“Vogliamo credere – conclude il segretario generale aggiunto della Fnsi – nella buonafede del presidente Mario Oliverio e del vicepresidente Antonio Viscomi (sinceramente convinto della necessità di affermare le “buone pratiche”), pertanto chiediamo loro di intervenire immediatamente per revocare la «manifestazione d’interesse» e cogliere l’occasione per lanciare un segnale di cambiamento vero in una regione che non ne può più di selezioni discutibili e incarichi distribuiti a destra e a manca ad amici, amici degli amici o soggetti disponibili ad attuare «processi di pianificazione e di indirizzo politico determinati dagli Organi di Governo». L’Ufficio Stampa – ricorda Carlo Parisi – non è l’ufficio del Portavoce e chi vi lavora è chiamato a fare informazione, chiara e professionale, non comunicazione di parte”.