Foreste e libri piranha, i cartoni animati raccontano la dislessia
LONDRA – In un’aula, Greg, un bambino dislessico seduto al banco, guarda con tristezza il suo compito in classe: tanti errori, e come voto una ‘F’. In un attimo, tutta la scuola si trasforma in un tetro bosco dove rami minacciosi di alberi neri si armano di lunghe spine pronte a catturare il piccolo protagonista della storia. Rannicchiato, gli appaiono brillanti fuochi fatui che lo conducono su una grande collina illuminata, dove finalmente si sente al sicuro. E poi c’è una ragazzina dislessica che in una biblioteca viene accerchiata da un’onda di libroni-piranha dai denti aguzzi. Assediata, la giovane comincia a disperarsi: fino a quando un’ombra le si para davanti e le allunga una mano. È il bibliotecario, lì per aiutarla a fare i compiti e farle tornare il sorriso.
Quelli di Greg e della ragazzina dislessica sono solo due dei 6 video animati creati dall’associazione inglese Dyslexia Action, che da oltre 40 anni lavora per supportare bambini e adulti con problemi con le parole e con i numeri, dislessici o con altri disturbi dell’apprendimento. Dyslexia Action lavora in campo educativo, propone percorsi specifici individuali e si impegna affinché anche questi temi siano inseriti nell’agenda politica.
I corti animati sono stati creati grazie al primo premio (150 mila sterline) ottenuto dall’associazione britannica alla prima edizione del Creative Vision Award for Charities, evento promosso dalla Kingston Smith – azienda di consulenza finanziaria con sede a Londra – a supporto di quelle realtà del terzo settore impegnate nel creare consapevolezza su temi spesso trascurati. I film sono stati realizzati da studenti inglesi e professionisti del settore in partnership con il Festival Visual effects, animation and games della Bournemouth University attraverso le più innovative tecniche d’animazione.
Ogni video prodotto si fa portatore di un messaggio positivo rivolto a chi ha disturbi specifici di apprendimento: ci sarà sempre qualcuno pronto ad aiutarli. Ci sarà il bibliotecario o il maestro, che afferra una ragazzina in caduta libera in un tunnel buio, con migliaia di lettere ingarbugliate che le fluttuano accanto. O magari ci sarà un samurai con in mano un retino pronto a raccogliere tutte le lettere confuse che si avventano su un ragazzo in difficoltà.
“Quando abbiamo messo online il primo corto siamo stati travolti dai commenti positivi – racconta Kevin Geeson, amministratore delegato di Dyslexia Action –. Moltissime persone ci hanno confermato che i sentimenti – paura, tristezza, talvolta persino vergogna – rappresentati nei video erano esattamente quelli che loro provavano. Per questo è così importante che le persone dislessiche o con disturbi dell’apprendimento ricevano tutto l’aiuto e il supporto di cui hanno bisogno”. (Redattore Sociale)