Frana Myanmar, si temono centinaia di vittime
MYANMAR – Sono più di 100 i morti della strage avvenuta sabato scorso in una miniera di giada in Myanmar, causata dalla frana di un cumulo di materiale di risulta in una miniera nello Stato di Kachin, che ha travolto decine di disperati che vivono accanto alla miniera arrampicandosi ogni giorno sulle montagne di scarti della lavorazione della giada alla ricerca di frammenti del prezioso minerale da rivendere.
Il bilancio sembra destinato a salire: potrebbero essere almeno duecento le persone ancora sepolte e le speranze di ritrovarle in vita sono quasi nulle.
Un evento, eccezionale per numero di vittime ma tutt’altro che infrequente in una regione dello stato Kachin non solo devastata dal conflitto tra milizia etnica e truppe regolari, ma ancor più dalle attività estrattive: queste hanno ridotto l’area di Hpakant a una landa desolata, funestata da frequenti crolli e smottamenti, con un triste record di vittime.
La regione che si trova all’estremo Nord del paese – spiega l’agenzia Misna – è da lungo tempo al centro dell’estrazione di giada, una materia la cui produzione e smercio è nelle mani dei militari, nonostante l’avvio di un processo democratico dopo sessant’anni di regime militare, terminato nel 2011.
Redazione