Gaza, la protesta degli artisti
L’autore dell’articolo è Mohammed Alhammani, 22 palestinese. Grazie a una borsa di studio è riuscito a frequentare un college americano e a laurearsi. Fa parte della rete di wearenotnumbers.org.
GAZA – Nei giorni scorsi, un gruppo di artisti palestinesi ha dato vita a una protesta ‘artistica’ a Gaza. La manifestazione aveva come titolo: “Murale: la parola del pennello”. Lo scopo dell’evento era quello di protestare contro la decennale occupazione israeliana e per mostrare sostegno ai palestinesi in Cisgiordania dopo le recenti agitazioni.
Nonostante i titoli dei giornali siano concentrati sull’Isis, i disordini continuano e secondo gli ultimi dati, al 21 dicembre, 129 palestinesi sono morti, quasi 15.100 sono stati feriti e oltre 2.600 arrestati.
L’evento si è svoto in tre parti: pittura su muro e su tela, disegno a matita ed esecuzionee di musica tradizionale.
Quando ho chiesto perché avessero scelto l’arte come forma di protesta, Mohammed Al Haj, uno degli organizzatori della manifestazione, ha detto: “L’arte è un modo diverso e creative di comunicare. Rompe i confini del linguaggio; non hai bisogno di tradurla, l’arte, perché essa raggiunge i cuori di tutte le persone in ogni parte del mondo”.
Mohammed Alhammani per wearenotnumbers.org
traduzione a cura della Redazione