Gioco d’azzardo, al via l’Osservatorio
ROMA – Diverse questioni da mettere già sul tavolo e la speranza che possa far segnare finalmente una reale inversione di tendenza. Per l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave l’attesa è finita.Con il decreto del direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute arrivano le nomine dei componenti dell’osservatorio previsto dal decreto del 25 giugno 2015 e la prima convocazione fissata il 13 aprile presso il ministero della Salute. Tra di loro, oltre ai referenti Istituzionali (ministeri di Salute, Economia, Istruzione, Dipartimento antidroga e Dipartimento della gioventù), dell’Istituto superiore di sanità, Anci e Conferenza delle Regioni, ci sono anche nove “esperti di comprovata esperienza” indicati da Age, Moige, Unione nazionale consumatori, Codacons, Federserd, Sitd, Alea, Cnca e Fict.
Tra i nove, c’è anche Matteo Iori, membro dell’Osservatorio ministeriale per il Cnca.“L’osservatorio è un passo molto importante che aspettavamo da tempo – spiega -. In teoria, già la legge Balduzzi prevedeva un osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo, ma era in casa dei Monopoli di stato. Scelta che noi abbiamo sempre un po’ criticato perché riteniamo che il gioco d’azzardo, essendo per una parte di popolazione anche un problema di patologia, sia utile sia sotto l’egida del ministero della Sanità. Per questo avevamo richiesto da tempo che ci fosse una riflessione sul campo. Riflessione che è stata colta dal governo Renzi nell’estate del 2015. Tuttavia ci sono voluti molti mesi prima che fossero nominati tutti i membri dell’osservatorio e che potesse finalmente partire”.
Per Iori, l’Osservatorio rappresenta una “grande occasione” per definire delle “linee di azione a livello nazionale che riguarderanno la prevenzione, la cura e tutto ciò che sarà opportuno fare per contrastare la diffusione della patologia da gioco”. Tuttavia, sono tante le problematiche da affrontare. “C’è la nuova legge che va a modificare in modo importante tutti gli apparecchi che ci sono in Italia – spiega Iori -, le slot machine dovrebbero cambiare in modo importante. Ci sono i finanziamenti previsti dall’ultima legge di stabilità che devono essere dati alle regioni e bisogna in qualche modo capire come le regioni potranno spenderli per progetti di prevenzione, cura e trattamento sul gioco”. C’è poi la questione enti locali e la possibilità di legiferare sul gioco nei singoli territori. “Temi cogenti – sottolinea Iori – e che potrebbero modificare in modo importante il contesto”.
Non meno importante il contesto emerso dagli ultimi dati del Cnr sulla diffusione del gioco d’azzardo tra gli adolescenti che mostrano, dopo anni in cui si era assistito ad una generale diminuzione, un’inversione di tendenza. Per la prima volta, dopo 5 anni, infatti, crescono le percentuali degli adolescenti che riferiscono di aver giocato almeno una volta nell’ultimo anno. “Sono dati molto importanti che dovranno essere assolutamente presi in considerazione – spiega Iori -. Il Cnr già da parecchi anni fa indagini sul gioco d’azzardo anche sulle popolazioni più giovani. Non si può non tenere in considerazione le cose che emergono. Si tratta di un tema che riguarda tutti, anche gli esercenti. La maggior parte dei giochi tra i più giovani vengono fatti in esercizi pubblici dove è vietato il gioco d’azzardo ai minorenni”.
Sul lavoro dell’Osservatorio e sul suo funzionamento, intanto, si sa ancora poco. “Abbiamo ricevuto solo la convocazione e nient’altro – racconta Iori -. Siamo in attesa di questa prima riunione per capire cosa si potrà fare”. Il rischio che l’osservatorio possa avere il fiato corto “c’è sempre”, aggiunge Iori. “È il rischio di quelle strutture che dipendono molto dalla reale volontà di chi la dirigerà e anche delle possibilità che saranno offerte dalla politica a cui questo Osservatorio in qualche modo immagino dovrà rendere conto”. Al momento, però, vince l’ottimismo. La speranza, conclude Iori, è che possa davvero “possa rappresentare un luogo che possa mettere al centro il tema del gioco d’azzardo che, purtroppo, è sempre stato a latere di quelle che sono state le decisioni politiche importanti, non solo di questi anni”.