Gioco d’Azzardo, in Sicilia la prevenzione parte dalle scuole
TRAPANI – Sensibilizzare i giovani a conoscere i rischi del gioco d’azzardo e tutti i pericoli correlati al gioco comepatologia cronica. E’ questo uno dei principali obiettivi che, dal punto di vista operativo, interessando il tavolo tecnico sul Gap (Gioco d’Azzardo Patologico) istituito presso la prefetura di Trapani.
Il tavolo tecnico, presieduto dal prefetto Leopoldo Falco, è composto, per il momento, dalle assistenti sociali delle prefettura, dai rappresentanti dei 5 Sert (Servizio per le Tossicodipendenze) della provincia, dal rappresentante regionale della campagna ‘Mettiamoci in gioco’ Gino Gandolfo e dal provveditorato agli studi. La realtà interistituzionale, istituita da più di un anno, proprio per estendere il raggio di azione e di confronto su un tema così delicato, prevede nel tempo di ampliare il suo numero di rappresentanti, coinvolgendo in misura maggiore la questura e la guardia di finanza e altre realtà.
In provincia di Trapani, le attività di prevenzione e di sensibilizzazione sul Gap sono avvenute con modalità diverse finora nei territori di Marsala, Alcamo, Partanna, Pantelleria, Campobello di Mazara e Castelvetrano. “Abbiamo portato avanti in tutte le scuole superiori di Marsala ed Alcamo – dice Rosaria Agosta, assistente sociale della prefettura – una ricerca-intervento, attraverso la somministrazione di un questionario specifico, finalizzata a monitorare la percezione del fenomeno da parte degli studenti. I dati dell’indagine sono ancora in fase di elaborazione. Diversamente, in altri territori della provincia, come Partanna, Castelvetrano, Campobello di Mazara e Pantelleria, l’attività di sensibilizzazione è avvenuta coinvolgendo scuole e famiglie attraverso la proposta del trailer del film “Il gioco è fatto” del regista Francesco Russo”.
Tra le finalità del tavolo tecnico c’è anche quella di analizzare le principali difficoltà operative legate proprio alle forme di accompagnamento delle vittime del Gap. Tra i nodi da sciogliere, infatti, sul piano dell’azione concreta a favore del giocatore patologico e della presa in carico di tutta la famiglia c’è, spesso, la difficoltà di poterlo inserire all’interno di una comunità.
“Il Gap è un fenomeno trasversale nel senso che riguarda tutte le fasce sociali al di la del reddito – spiega Laura Gandolfo assistente sociale della prefettura -. Uno dei problemi che emerge è anche il tipo di accompagnamento e di risposte concrete da dare alla persona con dipendenza patologica da gioco. Mentre l’alcolista o il tossicodipendente viene, molto più facilmente, inserito in una comunità, il dipendente da gioco la cui patologia non è ancora inserita nei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) ha un percorso più complesso. Gli operatori dei Sert hanno cercato, in alcuni casi, delle strategie per potere aiutare pienamente non solo il giocatore patologico ma anche la famiglia con tutte le problematiche correlate”.
Tra le azioni future che intenderà portare avanti il tavolo interistituzionale c’è quella di favorire un coinvolgimento maggiore sul piano decisionale e collaborativo anche dei diversi sindaci dei comuni trapanesi. “Continueremo, per il futuro, la nostra attività di sensibilizzazione nelle scuole – aggiunge ancora l’assistente sociale Laura Gandolfo -. Inoltre il nostro tentativo, che ci auguriamo di portare a termine, è quello di coinvolgere tutti i sindaci del territorio trapanese nel processo di prevenzione -azione sul fenomeno finalizzato ad evitare anche il proliferare dell’apertura dei centri scommesse”. (Redattore Sociale)