Giornata della Memoria, la Guardia di Finanza rende onore ai deportati ricordando Ermando Parete a Milano
Giovedì 26 gennaio, ore 10, l’incontro con i ragazzi delle scuole medie
“Uomo 142192″, è questo il titolo dell’appuntamento che il Premio Parete, dedicato al finanziere abruzzese deportato nel campo di sterminio di Dachau, organizza Giovedì 26 gennaio, alle ore 10, presso l’Auditorium dell’Istituto Alda Merini di Milano, in occasione del Giorno della Memoria.
Davanti ai ragazzi di terza media saranno chiamati a riflettere sul valore della memoria e sulle tragedie del nostro tempo Fabrizio Carrarini, generale di corpo d’armata e comandante interregionale dell’Italia nord occidentale della Guardia di Finanza; Leonardo Visco Girardi, segretario generale dell’ANED (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), alla quale Ermando Parete era iscritto e dalla quale si sentiva rappresentato; l’inviata e reporter Cecilia Sala, giornalista de Il Foglio, autrice e voce di un podcast dal titolo “Stories” di Chora Media; il Prof Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico dell’ Istituto Comprensivo “Alda Merini” di Milano e Donato Parete, Promotore del Premio Parete e figlio di Ermando Parete.
La storia di Ermando Parete è anche quella di tanti altri come lui condannati alla prigionia nel campo di sterminio di Dachau. Ma il suo è anche il racconto di una scelta: quella di non tradire i propri principi passando dalla parte del nemico. Messo ai lavori forzati con il numero 142192 sul braccio sinistro, subisce torture e abusi dai soldati tedeschi, che arrivano a usarlo come cavia per esperimenti “scientifici” inumani. Il 29 aprile 1945 viene liberato dalla Settima armata americana e torna in Abruzzo, nel suo paese natale. Solo dopo molti anni – a seguito del congedo dal Corpo della Guardia di Finanza nel 1969 – decide di raccontare la sua esperienza e portarla nelle scuole, affinché non sia dimenticata.
Ermando Parete sapeva che ricordare gli eventi della Shoah e delle sue vittime è un inestimabile strumento di tutela per il futuro. Dimenticare sarebbe un errore imperdonabile. La memoria e le testimonianze della storia sono elementi preziosi, che diventano fondamentali in occasioni di incontro con le nuove generazioni. Starà a loro, infatti, tramandare questi racconti per fare in modo che non ricadano nel silenzio e nell’abbandono.
Donato Parete, come promotore del Premio, raccogliendo il testimone di suo padre Ermando, deportato sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau, racconta e chiama a raccontare la storia di un uomo e delle sue scelte, una fra molte altre, e del momento che il paese e la Storia ha vissuto, e ne porta avanti l’impegno a non dimenticare, giacché il brigadiere Parete è morto nel 2016, e a sensibilizzare soprattutto i più giovani.
«Con questo incontro vogliamo scongiurare le paure manifestate in questi giorni dalla senatrice Liliana Segre. Vogliamo dire “No, l’orrore dell’Olocausto non sarà facilmente dimenticato”, perché non lo permetteremo», afferma Donato Parete. «Ad arginare questi eventi dall’oblio è l’impegno di tante persone che hanno scelto di non lasciare che le testimonianze dei sopravvissuti finiscano in un cassetto. Anche per questo abbiamo scelto, insieme a tutti gli illustri ospiti che hanno voluto prendere parte a quest’evento, di avere con noi la dottoressa Cecilia Sala, reporter e giornalista, coraggiosamente che si impegna a raccontare dal campo di battaglia il volto terribile della guerra».