Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa dei poveri
ROMA – E’ la Porta Santa dei poveri, l’unica che papa Francesco ha voluto aggiungere alle quattro Porte Sante storiche e ufficiali, quelle delle quattro basiliche maggiori della città di Roma. Oltre San Pietro, San Giovanni, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le mura, c’è dunque l’Ostello e la Mensa della Caritas diocesana di Roma: un modo per focalizzare l’attenzione – in questo Giubileo della Misericordia – verso coloro che si trovano in condizioni sociali precarie e che vivono difficoltà di accoglienza e di assistenza. La Porta Santa dei poveri viene aperta questo pomeriggio dal papa al termine di una celebrazione eucaristica alla quale papa Bergoglio ha voluto partecipassero quasi esclusivamente coloro che ogni giorno sono a contatto con le varie strutture della Caritas diocesana. Niente autorità civili, pochi giornalisti: spazio soprattutto all’incontro fra il papa e i poveri.
All’interno della struttura di via Marsala, che fa parte del grande complesso della più grande stazione ferroviaria della città, Roma Termini, dopo che si è lavorato sodo fino a ieri sera, tutto è pronto per accogliere il papa. In una grande sala allestita in maniera spartana ma accogliente, si celebrerà la messa: sono 200 le sedie verdi per i partecipanti. Gli ospiti delle varie strutture della Caritas saranno accompagnati solamente dal cardinale vicario Agostino Vallini e dal direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci.
Francesco non ha voluto giornalisti alla celebrazione della Messa: quelli presenti potranno assistere solamente al rito di apertura della porta che si terrà nel piazzale antistante, e che vedrà la partecipazione di 500 persone. La Porta Santa, ricavata all’ingresso principale della struttura, è stata arricchita da un grande mosaico multicolore. Secondo le disposizioni che il papa ha trasmesso all’organizzazione, poi, dopo la Messa si tratterrà per ricevere le tante persone in difficoltà presenti. Rigorosamente a porte chiuse.
Per la Caritas di Roma l’apertura della Porta Santa segue di una settimana l’inaugurazione dell’Ostello Don Luigi Di Liegro, che era rimasto chiuso a lungo per permettere la realizzazione di importanti lavori di ristrutturazione e messa a norma, attraverso i quali sono stati incrementati i servizi, ampliata la superficie a disposizione e rifatte le infrastrutture. L’intero polo caritativo, che comprende anche la Mensa intitolata a San Giovanni Paolo II, è passato da 3000 a 4000 metri quadrati, con stanze del dormitorio dotate di finestre e un nuovo Centro diurno, ubicato nell’area soppalcata sopra la Mensa, per offrire agli ospiti un supporto continuativo durante l’arco della giornata. Ai lavori hanno partecipato anche 11 rifugiati che hanno potuto beneficiare di un percorso di inclusione lavorativa. Grazie agli interventi effettuati l’Ostello, che entrerà in funzione nei prossimi giorni e per Natale sarà pienamente operativo, potrà fornire di nuovo 500 pasti a tutte le persone povere che gravitano intorno alla Stazione Termini. Ci sarà anche la possibilità di ospitare circa 200 persone. Molte arriveranno dal sovraffollato centro di Ponte Casilino, che resterà a sua volta aperto in coincidenza con il Piano Freddo.
Da domani, poi, l’Ostello diventerà una meta giubilare. La presenza di una Porta Santa all’Ostello e Mensa Caritas offre una chiave di lettura chiaro per comprendere il significato giubilare della parola “misericordia”: è l’invito ad essere testimoni della misericordia nella relazione con i poveri, una misericordia fatta di ascolto, accoglienza e servizio. Ecco perché la Caritas propone un’occasione di condivisione e di servizio a tutti i pellegrini, singoli o in gruppo, che vogliano vivere il passaggio della Porta della Carità. Chi si prenoterà (online, sul sito della Caritas diocesana) verrà accolto all’esterno della mensa, su via Marsala (stazione Termini), dove è predisposto un punto sosta per i pullman. I volontari accompagneranno il gruppo lungo un percorso di conoscenza del luogo e di meditazione e preghiera, per poi arrivare al passaggio della Porta: per tutto questo ci vorrà un’ora di tempo, che diventano circa due nel caso si voglia celebrare la Santa Messa. A seguire si vivrà l’esperienza di servizio all’Ostello e alla Mensa, presentata e seguita da un volontario dedicato, che avrà una durata orientativa di 4 ore. Un modo per vivere il Giubileo nell’azione concreta e nella relazione con gli altri.
Da ricordare infine che la Caritas di Roma, con Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, sta promuovendo in questi giorni la campagna raccolta fondi “Questa porta non è mai chiusa“a favore dell’Ostello Don Luigi Di Liegro. Fino al 10 gennaio 2016 i volontari Caritas e di Ferrovie dello Stato Italiane offriranno ai viaggiatori delle Frecce, a fronte di un contributo minimo di 3 euro, una gustosa barretta di cioccolata, illustrata con generosità da Lorenzo Terranera. (Redattore Sociale)