Guanti monouso: guida alla scelta
I guanti sono tra gli strumenti più utilizzati in ambito domestico e professionale, uno dei dispositivi di protezione individuale e di igiene più comuni, indispensabili in moltissime attività, dalla pulizia domestica al giardinaggio, passando per l’uso in ambito sanitario e nella ristorazione, dove rivestono il ruolo di “scudo” contro gli agenti patogeni.
Entrando nello specifico, i guanti monouso sono indispensabili per garantire igiene, sicurezza e protezione. La lunghezza di questi guanti può variare; di solito, non vanno oltre il polso, ma esistono modelli che arrivano alla lunghezza di 30 cm: sono in particolar modo i guanti monouso chirurgici ad avere una lunghezza compresa tra i 27 e i 30 centimetri. Professionisti come i veterinari possono utilizzare guanti addirittura più grandi.
Sul web troviamo siti specializzati, come Rajapack.it, in cui possiamo trovare guanti monouso di qualità in vari materiali diversi, in grado di offrire sicurezza e protezione. A seconda dell’uso che se ne deve fare, si può optare per uno o l’altro materiale. Tra questi, troviamo il lattice, il nitrile, il polietilene e il vinile.
Il lattice (o latex) deriva dalle cellule dell’albero conosciuto come “Albero della gomma”, l’Hevea Brasiliensis, che si trova in prevalenza nella foresta amazzonica, ma che viene coltivata anche in alcune parti dell’Asia e dell’Africa. Si tratta di un’emulsione composta da acqua e caucciù, la sostanza che dona al materiale la sua caratteristica principale, l’elasticità. Una volta raccolto, nel composto viene introdotta dell’aria, ottenendo in questo modo la schiuma di lattice, che unisce elasticità e morbidezza. Si tratta di un materiale piuttosto versatile: può essere usato per produrre guanti, materassi, pneumatici e addirittura giocattoli.
I guanti in vinile, di solito, vengono prodotti utilizzando materiali sintetici come i granuli di PVC (Poli Vinyl Cloruro) e da plasticizzanti come gli ftalati: miscelati insieme, il vinile diventa elastico e malleabile. I guanti in vinile non offrono la stessa resistenza di altri materiali come il nitrile, ma offrono una buona adesione e meno rischi di dermatiti.
Il nitrile, invece, è una gomma sintetica particolarmente resistente alla lacerazione, più dei guanti in lattice e in vinile: oltrettutto, resiste meglio a determinate sostanze chimiche. Composti da sostanze chimiche come butadine e acrilonitrile (parte della famiglia delle gomme), sono affidabili, resistenti e si prestano a molteplici usi, sia professionali che domestici: per esempio, possono essere usati in tutta tranquillità anche nel settore alimentare, non inquinando i cibi.
Infine, i guanti in polietilene, una delle plastiche più economiche e diffuse, con un buon potere isolante. Pur non avendo una resistenza troppo elevata, sono un’ottima scelta per il maneggio di cibi e bevande, in quanto rispettosi delle normative sulla sicurezza alimentare. Sono utilizzati anche nell’ambito sanitario e sono una buona scelta anche per fare le pulizie, perché proteggono adeguatamente le mani.
Il consiglio è scegliere i guanti più adatti alle nostre necessità, senza trascurare la qualità del prodotto, considerata la delicata funzione che svolge.