Il cappotto-sacco a pelo, un business che aiuta i senzatetto
DETROIT – Cappotto, sacco a pelo e borsa. Tutti in un solo oggetto. L’ha creato Veronika Scott, 24enne statunitense, come progetto nel corso di Design industriale al College for creative studies di Detroit, dove il compito assegnato era “disegnare qualcosa che risponda a un bisogno”.
Veronika Scott ha iniziato la sua ricerca al Neighborhood Service Organization, uno dei centri di accoglienza della città, dove si stima che siano circa 20 mila i senzatetto. E ha subito visto che c’erano molte persone che dormivano all’esterno del centro, anche quando c’era posto all’interno. I motivi? Privacy, problemi mentali, orgoglio. Da qui l’idea di creare un cappotto che si trasforma in sacco a pelo (ed è una semplice borsa quando non indossato) per tenere al caldo chi è in strada, sia di giorno che di notte.
“Ho parlato con molte persone senza dimora, raccolto i loro feedback e poi ho realizzato diversi prototipi di cappotto”, spiega Veronika Scott nel video in cui racconta la sua storia. Poi, un giorno, quando era ormai al prototipo numero 7, una donna senza dimora l’ha avvicinata mentre era al centro di accoglienza e le ha detto: “Non abbiamo bisogno di cappotti, a noi serve un lavoro. Che cosa credi di fare? Tutto questo è inutile”. È stato in quel momento che Veronika Scott ha capito che “dare un cappotto a un senzatetto, per quanto importante, era come pensare di risolvere un problema strutturale con un cerotto” e ha deciso di fondare The empowerment plan, un’organizzazione non profit che dà lavoro a donne senzatetto.
Attiva dal 2011, The empowerment plan oggi impiega 20 donne, provenienti dalla strada o dai dormitori della città, come sarte a tempo pieno. “Attraverso la formazione e un lavoro fisso, queste donne sono uscite dalla povertà, sono diventate indipendenti, hanno più fiducia in se stesse e hanno acquisito le competenze necessarie per una vita sana e stabile”, dice Veronika Scott. The empowerment plan ha, infatti, un duplice obiettivo: realizzare cappotti-sacco a pelo da donare ai senzatetto di Detroit o del Paese e aiutare le persone senza dimora, attraverso la formazione e un lavoro a tempo pieno, a lasciare la strada o i dormitori, a trovare una casa per sé e per la propria famiglia, a diventare autonomi.
Servono 3,5 ore e 100 dollari per realizzare un cappotto, cifra che copre il costo del lavoro, il materiale e le spese generali. Nell’ultimo anno ne sono stati creati 6.500 (per un totale di 9 mila da quando hanno iniziato), distribuiti in 23 Stati degli Usa e in 3 Province del Canada. Veronika Scott ha calcolato che ogni mille cappotti donati si possono salvare 14 vite e ridurre il costo dell’assistenza sanitaria di oltre 58 mila dollari all’anno (meno visite) e la percentuale dei senzatetto che, ogni anno, negli Stati Uniti muoiono per ipotermia.
I cappotti vengono donati ai senzatetto, gratuitamente, attraverso le associazioni e i centri in partnership con The empowerment plan, ma chi può permetterselo può acquistarlo, anche on line. A chi ne acquista uno, ne viene spedito uno in più da regalare. “Crediamo nel dare una seconda possibilità a chi la vuole e nel donare calore a chi ne ha bisogno”, conclude Veronika Scott. (Redattore Sociale)