In concerto per protesta a Montecitorio: “Musica e Danza siano riconosciuti beni fondamentali per collettività”
ROMA – Protesta in musica a Montecitorio. Scendono in piazza, con tromboni, sassofoni e clarinetti, i lavoratori delle fondazioni lirico sinfoniche. Il presidio musicale si batte per l’abrogazione dell’articolo 24 della legge 160/2016. “La norma precarizza i lavoratori delle fondazioni che così vengono declassate. Alcune chiudono temporaneamente l’attività, con riduzione della programmazione”, spiegano i musicisti che chiedono anche “l’adeguamento degli investimenti per la cultura ai livelli europei, visto che l’Italia è penultima in Europa“.
La vertenza vuole ottenere inoltre il riconoscimento della musica e della danza come beni fondamentali per la collettività e una maggiore fruibilità dell’offerta musicale per le fasce deboli della popolazione. Il Comitato nazionale dei lavoratori delle fondazioni lirico sinfoniche sta inoltre lavorando ad una proposta di legge del settore che verrà presentata nelle prossime settimane. Al presidio si alternano lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma e delegazioni dal Teatro Regio di Torino, dal Carlo Felice di Genova, dall’Arena di Verona, dalla Fenice di Venezia, dal Verdi di Trieste, dal Comunale di Bologna, dal Maggio fiorentino musicale, dal San Carlo di Napoli, dal Lirico di Cagliari, dal Petruzzelli di Bari, dal Massimo di Palermo. (DIRE)